UDC: RIFLETTIAMO SULLA FINE DEL CIRCONDARIO

Riportiamo una riflessione di Luigi Coppola sulla fine che ha subito il Circondario Val di Cornia e sugli eventuali sviluppi futuri.

«La chiusura dei Circondari voluta dal Governo pone una riflessione più ampia rispetto a quanto sembra emergere dal dibattito in campo, sicuramente le modifiche di organi appartenenti all’Ordinamento dello Stato non possono essere strumento di decretazione d’urgenza e pertanto strumentali alle esigenze dell’esecutivo.
Questo è il punto focale della questione, tutto il resto ovviamente è strettamente legato a valutazioni che rispecchiano le rispettive esigenze territoriali, ciò non toglie che la sede per legiferare è il Parlamento dove si deve discutere di ipotesi che debbano coinvolgere tutti e non solo il Governo e le forze che lo sostengono o che dovrebbero sostenerlo.

Un dato che emerge e che deve essere attentamente analizzato, è la forte contrarietà che trasversalmente i comuni della Lombardia hanno dimostrato contro i tagli agli enti locali del Governo, soprattutto a fronte di uno schieramento che ha visto protagonisti in numero consistente i Sindaci della Lega.
Hanno denunciato pubblicamente che non condividono assolutamente le scelte del Ministero del Tesoro, a fronte di erogazioni senza precedenti per Comuni con bilanci allo sbando quali Roma (anche se essendo la Capitale si può comprendere), Catania, Palermo ed ora sembra anche la non virtuosa Brescia.

In questa realtà così poco trasparente dobbiamo calarci e tentare di avanzare qualche pensierino sulla chiusura del Circondario della Val di Cornia, senza lasciarci condizionare dai ruoli che localmente ricopriamo.
Premesso che noi abbiamo sempre apprezzato poco questo ente intermedio e crediamo che anche i politici livornesi di città di tutte le razze abbiano condiviso le nostre sensazioni, di fatto la sua veloce archiviazione e l’immediato trasferimento delle sue funzioni alla provincia ha forse dimostrato che i dubbi sull’utilità di questa struttura sovracomunale fossero legittimi.

Comprendiamo la difesa d’ufficio del Presidente in carica, apprezziamo lo sforzo di chi tenta di stimolare un dibattito entrando nel merito delle competenze e del contributo fino ad oggi sostenuto dal Circondario, ma a nostro avviso sono solo legittime valutazioni legate ad esigenze prettamente localistiche.
Noi riteniamo che rafforzare forme amministrative comprensoriali sia inutile, soprattutto di fronte all’oramai definitivo mantenimento delle province ed alle loro funzioni, che nessuno avrà mai il coraggio di abolire, per questo motivo persistono le nostre perplessità già più volte espresse anche sulla proposta di istituire l’Unione dei Comuni.
Non crediamo che una riorganizzazione dell’apparato ammnistrativo dei comuni attraverso la creazione di un nuovo ente sovraccomunale possa comportare una riduzione della spesa grazie all’accorpamento degli apparati, al contrario riteniamo che si manterrebbero comunque le strutture attuali ed i costi sicuramente non diminuirebbero.
Se esiste l’esigenza di avere un rapporto continuo fra comuni di uno stesso territorio, basterebbe istituire una Conferenza permanente dei Sindaci con poteri straordinari, ciò a nostro avviso sarebbe realizzabile e certamente poco oneroso.

Purtroppo conosciamo bene la politica ed il nostro territorio, negli anni nonostante le continue esigenze di risparmio i poltronifici non sono scomparsi, sicuramente non sarà il caso del futuro ente che potrebbe sostituire il Circondario, ma per coerenza e soprattutto per contrastare il dilagante fenomeno dell’antipolitica, abbiamo il dovere di affrontare queste questioni in modo serio ed approfondito.
Cogliamo comunque l’invito del Presidente Giampaolo Pioli ad aprire su questi temi una discussione seria e larga che coinvolga, non solo tutte le forze politiche, ma anche tutta la società civile».

Luigi Coppola

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Scritto da il 20.4.2010. Registrato sotto politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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