CAMPIGLIA: BILANCIO 2010, QUESTIONI RAGIONIERISTICHE DA 297.000 EURO L’ANNO?

Riportiamo due comunicati della maggioranza e dell’opposizione a Campiglia.

«Il Bilancio preventivo 2010 del Comune di Campiglia Marittima è stato approvato in tempi rapidi dal Consiglio Comunale. La rapidità della sua approvazione è stata dettata dalla necessità della cittadinanza e del tessuto produttivo di avere risposte serie e concrete nel momento di crisi.

In questa fase storica si sono mantenuti e sviluppati quei servizi sociali da sempre presenti nel nostro comune a favore delle fasce più deboli della società. Sono previsti investimenti per lo sviluppo e interventi consistenti a favore della scuola e della cultura. Ma di tutto questo non si è discusso. Ancora una volta Campiglia Democratica prende atto che l’opposizione non discute sul merito delle scelte, ma sul metodo di approvazione e su quei dati numerici che non hanno niente a che vedere con l’atto politico del Bilancio.

Si è contestato il metodo e si è accusata l’amministrazione di scarsa trasparenza perché, dati i tempi stretti, non ha messo il Consiglio Comunale, nelle condizioni di poter comprendere fino in fondo il Bilancio e di conseguenza non poter partecipare alla sua stesura.

La richiesta dell’opposizione è del tutto legittima finché riguarda la parte politica del Bilancio. Il documento è elaborato secondo due criteri, quello politico e quello tecnico. La politica deve dare quelle linee guida, che devono essere applicate dai tecnici  durante la stesura effettiva. Per svolgere questo compito, l’opposizione ha avuto tutto il tempo necessario. Le linee politiche che dirigevano il Bilancio sono state chiarite dall’assessore competente in numerose occasioni.

La mancanza di trasparenza invocata dall’opposizione si rivolgeva alla redazione delle singole voci del bilancio, nei piccoli spostamenti di denaro. Ma tutto questo non è compito del Consiglio Comunale. Questo è compito degli uffici del comune di Campiglia Marittima. Lo spostamento di cifre può derivare da aggiustamenti che non hanno niente a che vedere con la politica. La cifra finale che entra a bilancio può derivare da situazioni contingenti. Su questi dettagli il Consiglio Comunale non può certo intervenire; potrebbe invece intervenire se ci fossero variazioni consistenti che delineano un cambiamento della politica di Bilancio. L’opposizione si è attorcigliata sui criteri ragionieristici che non riguardano la sfera politica ma solamente quella tecnica, e non perde occasione di fare demagogia».

06-02-2010

Coalizione Campiglia Democratica

FIERA: COSTERÀ AI CITTADINI 279.000 EURO ANNUI FINO AL 2023

«Il coraggio della verità: è questo che manca all’amministrazione comunale. E una delle verità taciute per anni ai cittadini sono i costi della Fiera.  Dopo aver speso, nel 2007, oltre 3 milioni di euro per acquistare gli immobili della CEVALCO ( che il Comune aveva già pagato trasferendo alla CEVALCO per decenni i capitali per pagare i mutui serviti per realizzarli) i dati del bilancio comunale 2010 mettono a nudo la realtà.

Per riacquistare quegli immobili sul bilancio comunale graverà un canone di leasing pari a 279.780,00 euro annui fino al 2023. Una quota enorme, se si considera che l’intero importo degli ammortamenti sui mutui contratti dal Comune  per fare investimenti su scuole, strade, verde, impianti sportivi e servizi in generale è pari a 337.200 euro.

Un così grande impegno potrebbe trovare giustificazione solo di fronte ad evidenti ritorni sociali ed economici.

E qui fa chiarezza il Piano Operativo della SEFI per le attività fieristiche e culturali del 2010.

Questo Piano ci dice che il bilancio della fiera, a cui si sono aggiunti quest’anno Palazzo Pretorio e l’ex Cinema Mammelli, avrà un utile di 15.000 euro solo grazie ad un ulteriore contributo comunale di 20.000 euro.  Tra fiere e attività culturali troveranno occupazione 4 persone: una a tempo pieno, due part-time e una a tempo determinato. La programmazione delle attività fieristiche resta sostanzialmente immutata e incentrata sulla Fiera di Maggio. Questi i fatti.

Ci sono elementi sufficienti per un radicale ripensamento di un’esperienza che sottoutilizza il  patrimonio pubblico della fiera. Ma per questo servono però volontà politica, competenze professionali, allargamento degli orizzonti ben oltre la Val di Cornia.

Il Comune ha scelto la via opposta. Da un lato, con il leasing fino al 2023, fa pagare ai cittadini l’onere per occultare il fallimento finanziario della vecchia Cevalco e dall’altro, tramite la SEFI, riconferma i responsabili e propone una gestione del solo Comune di Campiglia, ancora più angusta e povera della precedente».

10-02-2010

Comune dei Cittadini

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