«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 30

Trentesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere Etrusco «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare. Buon Anno!

RICETTE CORSARE


Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.

Brutte acque, invece, quelle in cui si trovò a navigare quel tale Lord Jim, uno dei personaggi meglio concepiti dal genio letterario di Joseph Conrad. Proprio agli inizi del secolo scorso, nell’omonimo romanzo, venivano presentate al grande pubblico le peripezie di questo giovane e baldanzoso marinaio divenuto in pochissimo tempo Primo Ufficiale del Patna. Per assecondare i suoi scopi narrativi l’autore crea una serie di circostanze ambientali che nessuno si augurerebbe di dover fronteggiare; mare come i monti, carico di responsabilità e carico di vite umane, cedimento strutturale della nave. E poi abbandono nave, che poi non risulta altro che una  fuga per attenersi alla realtà dei fatti, processo, revoca del brevetto e via dicendo. Il tutto ben condito da rimorsi e sensi di colpa che accompagneranno il nostro fino alla fine dei suoi giorni in un remoto angolo del pianeta appositamente scovato per lui dalla mente onnisciente del suo scrittore. Il suo periodo di espiazione e redenzione dura una vita intera, i drammi interiori che vive quotidianamente lo abbandonano solo insieme alla sua anima; questo è il disegno concepito per lui nella sua sofferta permanenza all’interno del consorzio umano. Gran brutta storia.


117) Involtini Patna

Categoria: antipasto

Ingredienti: cozze – pancetta affumicata – zucchine – vino bianco.

Preparazione: tratta le cozze in soffritto che faccia la differenza, i.e. con abbondante vino bianco in fase di apertura. Una volta recuperati i molluschi e tagliate le zucchine a rondelle, spessore discreto, si può procedere alla costituzione dello spiedino vero e proprio; tre molluschi e due rondelle di zucchine alternate. Avvolgi il manufatto con delle fette di pancetta affumicata e metti in forno a 200° per pochi minuti durante i quali spennellerai un po’ di olio d’oliva.

Punto esclamativo: le cozze, più grandi sono, meglio si prestano a questo tipo di evoluzione.

Valore aggiunto: sarebbe stato bello se Conrad avesse parlato anche del cuoco del Patna.

Neanche il supporto di un personaggio, di una figura dal massimo spessore come quella del Comandante ebbe il nostro Jim in quella sventurata notte in cui si trovava con il suo carico di vite umane in una inusuale rotta per La Mecca. Nel bel mezzo del fortunale, in quella notte da dimenticare, lo Stato Maggiore, a partire dal Sig. Capitano e dagli Ufficiali di Macchina, prendono un abbaglio grande come La Mecca stessa e ritengono opportuno abbandonare la nave per una presunta avaria ad alcune lamiere dello scafo. Loro che dovevano gestire l’emergenza, loro che dovevano assicurare il massimo impegno per la salvaguardia dell’essere umano in mare e che, se proprio dovevano abbandonare la nave dovevano farlo per ultimi, non certo per primi. A cominciare dal Sig. Capitano, il suo mentore, la sua guida, un suo dio in terra si assiste ad una delle peggiori bassezze inventate e narrate nella storia della letteratura per ammonire su quale siano le priorità e le responsabilità con cui confrontarsi quando poi il mare non è quella tavola blu che si vede nella cartoline ma diventa un qualcuno veramente poco simpatico con cui misurarsi. E così i graduati si allontanano sulla scialuppa di salvataggio lasciando al loro destino il Patna e il suo carico di pellegrini devoti e fedeli al loro dio. Gran brutta storia.


118) Consommé Tuan Jim

Categoria: primo piatto

Ingredienti: brodo di pesce – capesante – caviale.

Preparazione: metti a bollire il tuo miglior brodo di pesce e, contemporaneamente, apri e tratta le capesante tenendo presente che non stiamo parlando di un mollusco qualunque. In ogni tazza di brodo distribuisci alcune capesante e un cucchiaio di caviale.

Punto esclamativo: guarnisci con aneto.

Valore aggiunto: se il Sig. Capitano del Patna si è comportato così, forse, non era abituato a mangiare molto bene.

Anche con i piedi per terra il nostro Jim non trova miglior sorte. Tanto per cominciare il Patna con il suo carico di pellegrini con destinazione finale La Mecca non naufraga ma viene rimorchiato in porto poco dopo quella infausta notte. Prova evidente dei suoi misfatti professionali. In secondo luogo il Sig. Capitano sparisce neanche fosse stato il Mago Hudini in meno che Conrad riesca a scriverlo; last but not least, il processo sancisce la sua colpevolezza con verdetto unanime. Vorrei vedere. E con rito non abbreviato, velocissimo, quasi istantaneo. In altre parole il nostro Jim ne rimane marchiato per sempre e il suo nome infangato da un passato e da una fama che lo raggiungono ovunque cerchi di rifugiarsi nei periodi successivi ai fatti narrati. Il suo cuore e la sua anima vengono attanagliati da sensi di vergogna e di colpa ad ogni piè sospinto. Gran brutta storia.


119) Palombo Tamb’Itan

Categoria: secondo piatto

Ingredienti: palombo a trance – latte – cipolla – limone.

Preparazione: strofina le fette di palombo di sale e pepe appena macinato e lascia riposare. Fai rosolare in padella la cipolla e i dadini di limone sbucciato; adagia il pesce e mantieni il fuoco vivo per qualche minuto. Aggiungi il latte e completa la cottura per un’altra ventina di minuti a fuoco lento, avendo cura di girare il pesce almeno un paio di volte.

Punto esclamativo: anche in questo caso, una manciata di pancetta tritata nel fondo di cottura sarebbe geniale. E’ il nuovo che avanza.

Valore aggiunto: sarebbe interessante approfondire le nostre conoscenze sulle abitudini alimentari di Harry Houdini, al secolo Ehrich Weisz.

Non erano tutti sulla stessa barca quella sera, questo Conrad non avrebbe potuto dirlo tanto più che scriveva in una lingua che non era la sua; ce ne assumiamo tutte le responsabilità. Il povero Jim, con l’aiuto di qualche anima pia riesce a rifarsi una vita. Non fu certo una passeggiata, ci riuscì soltanto in un luogo lontano nello spazio e nel tempo. Anche se l’amarezza rimane profondamente radicata nel suo animo e il passato di quando in quando riaffiora prepotentemente  a chiedere il conto, il nostro Jim, io gli ho sempre voluto bene, riesce a riguadagnarsi l’onore e la credibilità con gesta eroiche e coraggiose. Impavido e sprezzante del pericolo combatte e sconfigge il cattivo di turno, un certo Sherif Ali, professione predone, e il compare Rajah, altro bel crostino, per finire con il pirata Brown, non proprio un chierichetto. Ma Jim fa sempre la figura del signore. Trova anche l’amore il nostro Jim, con Gioiello, brava ragazza, a degno epilogo di quella che ormai sembra una parabola che ha compiuto il suo corso discendente. Ed ecco allora che il Conrad tira fuori il suo degno epilogo, quello che già 150 pagine prima aveva già stampato nella sua testa. Succede quindi che Lord Jim, dopo aver . . . . . . Gran brutta storia.


120) Torta Doramin

Categoria: dessert

Ingredienti: mele – pere – miele – farina bianca – farina integrale – farina di mais – burro – cannella in polvere – noce moscata – succo di limone.

Preparazione: unisci le tre farine e lavorale molto rapidamente con sale, burro e acqua fredda. Quando il tutto è ben omogeneizzato metti a riposare in frigo avvolto in un panno di cotone. Sbuccia mele e pere e amalgamale con zucchero, miele, succo di limone, spolverata di cannelle e noce moscata. Con metà pasta appena tolta dal frigo fodera una tortiera imburrata e infarinata. Sistemaci dentro il ripieno e, con l’altra metà, ricopri ermeticamente. Prima di infornare a 180° per quaranta minuti pratica sulla superficie superiori dei tagli trasversali paralleli.

Punto esclamativo: acqua di rosa nel ripieno.

Valore aggiunto: secondo personalissima e discutibilissima opinione del sottoscritto il predone Sherif Ali, il Rajah locale e il Pirata Brown abusavano di carboidrati.


Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.

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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.

http://www.emilioguardavilla.it

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Scritto da il 8.1.2010. Registrato sotto cucina, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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