LA LUNGA PIENA DEL CORNIA NELLA NOTTE DELL’EPIFANIA

La piena del Cornia

La piena del Cornia

Tanta paura nella notte dell’Epifania per la piena del fiume Cornia che ha tenuto con il fiato sospeso centinaia di persone dalle 22.00 del 5 alle 3.00 del 6 gennaio.

“E’ stata una notte di grande preoccupazione e lavoro” ha detto il sindaco Rossana Soffritti che insieme all’assessore ai lavori pubblici Mario Paladini, gli altri componenti della giunta, il dirigente dell’assetto del territorio Alessandro Grassi ha trascorso la notte sul campo seguendo tutte le operazioni di protezione civile, in stretta connessione con la struttura del Consorzio di Bonifica Alta Maremma, la cui macchina era già in allerta per le previsioni meteorologiche e che ha preso operatività dalle 21.00 del 5 gennaio.

La forte e costante pioggia che si è abbattuta su tutta la Toscana e sul bacino del Cornia ha fatto salire il livello del fiume, ma fino alla sera la situazione è rimasta nei limiti. Dalle 21.00 il livello del Cornia ha cominciato a salire a vista d’occhio fino a raggiungere un picco di 6 metri e 33 cm durante una piena eccezionale che è durata dalle 22.00 fino alle 3.00 del mattino: ben cinque ore, contro il tempo statisticamente indicato intorno ad un’ora che aveva caratterizzato le piene degli anni passati. “Alle 21.00 abbiamo cominciato a monitorare i punti di controllo a Cafaggio, a Venturina, sul Riomerdancio, al ponte di Cornia sull’Aurelia – dice l’assessore ai lavori pubblici e protezione civile Paladini – alle 22.00 si è aperto il fontanazzo a circa 100 metri a monte della vecchia Aurelia in argine destro e dopo mezz’ora la situazione si può dire che sia precipitata, anche se il peggio è stato scongiurato, con l’apertura di un secondo fontanazzo circa 30 metri più a monte. Il Consorzio di Bonifica, il cui lavoro sul territorio è sempre fondamentale, è intervenuto immediatamente per posizionare i sacchetti di sabbia, ma la pressione era tale che il lavoro non è stato possibile. Nel frattempo abbiamo avvertito la popolazione e una quindicina famiglie residenti in via di Montioncello sono state evacuate”.

Oltre agli abitanti di via Montioncello che hanno trovato alloggio da familiari e non hanno quindi utilizzato la struttura di accoglienza approntata con letti e generi di prima necessità alle scuole Altobelli di Venturina, sono stati avvisati anche i cittadini di via Pantalla, La Monaca, via Cerrini, via dei Mille e altre vie che avrebbero potuto essere interessati dall’inondazione se l’argine avesse strappato in corrispondenza dei fontanazzi o se il fiume avesse tracimato. La macchina della Protezione Civile con il nuovo piano messo a punto con l’esercitazione generale “Livorno 2009” del 10 dicembre ieri notte ha avuto purtroppo il suo primo vero banco di prova. Tutti impegnati sul campo:  il Consorzio di Bonifica Alta Maremma la squadra di Protezione civile dei dipendenti comunali, la Polizia Municipale, la Polizia Stradale e i Carabinieri. i Vigili del Fuoco, i volontari SVS di Livorno, la Prefettura, la Provincia con l’assessore Bisti, il dirigente per l’autorità idraulica provinciale Enrico Bartoletti, La Misericordia e la Croce Rossa locali.

“Oggi la situazione è tranquilla e gli abitanti possono tornare nelle loro abitazioni – afferma il sindaco Soffritti – domani le previsioni danno nuovamente pioggia. Faremo il punto per gli interventi necessari. E’ stata una notte di paura, ma abbiamo visto che nelle emergenze la  nostra macchina di protezione civile è efficiente. Per riparare il fontanazzo sull’argine del fiume il Consorzio di Bonifica ha già intrapreso le misure necessarie che saranno attuate appena la stagione lo consentirà”.

Scritto da il 7.1.2010. Registrato sotto cronaca, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “LA LUNGA PIENA DEL CORNIA NELLA NOTTE DELL’EPIFANIA”

  1. Riporto un commento Il Segretario Generale CISL TOSCANA Fabrizio CIUFFINI.

    Alluvioni, Frane, Rifiuti, Valanghe, Incendi…..
    Emergenze che sono il risultato dell’incuria e del disinteresse della Politica !

    La nostra è una Società che pare sempre più interessarsi solo al quotidiano, al benessere immediato, senza mai tenere in conto che questo discende anche dall’aver curato – accudito – l’ambiente in cui viviamo, in cui
    lavoriamo, in cui insediamo la nostra vita (con case, strade, fabbriche etc etc).
    Le alluvioni di questi giorni, gli incendi della scorsa estate, l’esercito impiegato per salvare alcune zone dall’invasione dell’immondizia, frane e valanghe nelle zone montane… sono solo alcune delle emergenze che interessano le persone – i cittadini – ma solo quando li riguardano da vicino; e
    sembrano queste – le emergenze – l’unica cosa che ogni tanto fanno svegliare i nostri politici, più per un rischio di danno elettorale che per affrontare e risolvere i problemi. Infatti basta che la cosiddetta “emergenza” sia passata che riparte la disattenzione, la complice incuria del territorio su
    cui le persone vivono, senza attenzione alcuna per la natura, che poi invece ci ricorda che con lei dobbiamo sempre fare i conti.

    L’abbandono della montagna, così come quello della campagna, associato alla mancata manutenzione forestale/idraulica del territorio, determina quello che vediamo accadere in questi giorni.
    E’ pur vero che spesso alcuni eventi metereologici sono di carattere eccezionale, ma capita anche che con pochi centimetri di neve vada in tilt l’intera rete viaria delle comunicazioni.
    E’ necessario che si torni ad una attenzione verso il Territorio, che è stato ed è sfruttato oltre ogni limite, con cementificazione spesso senza regole; case edificate in zone alluvionali e/o soggette a frane, quando addirittura – pur di costruire – vengono interrati torrenti, creati terrapieni dove sopra
    si edifica di tutto, gallerie e ponti talvolta inutili. Contestualmente però non vengono organizzate e gestite come necessario le azioni di taglio di boschi e foreste, non vengono controllati e mantenuti in sicurezza gli argini di fiumi e laghi, insomma non si ha cura alcuna di dove l’uomo inserisce i
    suoi interventi senza però realizzare quelli necessari al mantenimento in sicurezza del suolo.

    E così le emergenze alluvionali di questi giorni non dovrebbero meravigliare, sono la naturale conseguenza di quanto detto e purtroppo, visto il perdurare delle avverse condizioni meteorologiche di questi giorni, la situazione potrebbe nuovamente precipitare.

    FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA SICUREZZA
    SEGRETERIA REGIONALE TOSCANA

    Questo determina l’attivazione di un complesso sistema di Protezione Civile, che coinvolge pesantemente le insufficienti strutture dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato per assicurare interventi in favore delle popolazioni via via colpite dagli eventi, ma che possono fare il possibile solo grazie ad un importantissimo aiuto che viene dalle Associazioni di Volontariato, tanto
    diffuse fortunatamente in Toscana, ma che dovrebbero anch’esse trovare un idoneo coinvolgimento con attività non rese solo ed esclusivamente nei momenti di emergenza.

    Non è solo un problema il Coordinamento dell’azione di Protezione Civile, ma lo è anche l’impossibilità spesso di poter su Personale adeguatamente istruito per le diverse tipologie d’intervento nella fase di prevenzione e di manutenzione del Territorio. Fare questo evidentemente
    costa e dato che tutti lamentano sempre la mancanza di adeguate risorse economiche a disposizione, la conseguenza è quella poi di intervenire con “sacchi di sabbia” per arginare l’acqua che invade strade, campi e centri abitati (anche perché quell’intervento lo vedono gli “elettori”, per ricordarglielo magari quando chiamati al voto) e non si sistemano i corsi d’acqua lungo i loro
    percorsi perché tanto, nei boschi e nelle campagne, nessuno vede gli eventuali interventi fatti.

    In questi giorni, noi che organizziamo sindacalmente i Lavoratori dei Vigili del Fuoco, abbiamo dovuto chiedere al Dipartimento Centrale di non mandare uomini e mezzi della Toscana in Abruzzo, dove dal 6 aprile 2009 impegniamo centinaia di Colleghe e Colleghi in favore delle Popolazioni terremotate. Ma questa richiesta, se accolta, è solo una “goccia nel mare” dei problemi
    che si devono affrontare per garantire ai Cittadini di vedere assicurati gli interventi per la loro sicurezza.

    L’anno appena concluso è stato difficilissimo per questi Lavoratori: il Terremoto a L’Aquila, l’esplosione di Viareggio, l’alluvione di Messina ed in ultimo l’emergenza in Versilia, nelle provincie di Prato – Pistoia – Pisa.
    E intanto c’è da assicurare servizi per rischi da incendi, nelle città come per le attività produttive della regione, la sicurezza nei Porti e negli Aereoporti, gli interventi su incidenti stradali e del lavoro… e chi più ne ha più ne metta.
    Se intanto la politica decidesse però di occuparsi diversamente e meglio della tutela ambientale, sicuramente almeno uno dei problemi potremmo gestirlo più facilmente.

    Non liquidiamo però il tutto con la solita semplicistica battuta: Piove, Governo Ladro !

    Il Segretario Generale

    CISL TOSCANA
    Fabrizio CIUFFINI

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