«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 26

Ventiseiesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.

RICETTE CORSARE


Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina. A cura di Emilio Guardavilla.

Veramente un angolo di mondo favoloso quello scelto dall’autore per l’ambientazione de “Il vecchio e il mare”. Non avesse avuto i suoi problemi di sopravvivenza, certo non di poco conto, al nostro Santiago si sarebbe prospettata una vecchiaia invidiabile sotto tutti i punti di visti; avrebbe vissuto il crepuscolo della sua esistenza terrena su quelle coste baciate dalla corrente del Golfo godendosi il clima tropicale nei suoi colori e nei suoi odori, nei pressi di un mare bello come tutti i mari ma ai suoi occhi ancor più bello perché fonte di vita per una vita intera. Giornate scandite da un tempo immobile in attesa di un tramonto da celebrare da soli o in compagnia ripensando, nel primo caso, e rievocando, nel secondo, battute di pesca memorabili in mari impossibili, pesche miracolose e lotte furibonde con pesci leggendari; e come sottofondo il frangersi delle onde dell’oceano. Ore di “tertulia” in cui il tempo che passa ringiovanisce lo spirito e rinvigorisce anche un fisico stanco e deturpato da anni di salsedine come quello di Santiago. Quanto avrebbe imparato Manolo in quelle sere dai racconti interminabili? Come si sarebbe nutrito dei resoconti di quelle avventure straordinarie? Quali parole affascinanti e incantatrici avrebbe usato il vecchio uomo di mare per addestrare il giovane uomo di mare ad una vita in balia delle onde? Il genio dell’autore ci ha voluto negare queste emozioni; ma ce ne ha regalate molte altre.

101) Gamberi Cabo Cruz

Categoria: antipasto

Ingredienti: gamberoni – mollica di pane – rum – alloro – aceto.

Preparazione: pulisci i gamberi e falli bollire brevemente con alloro, aceto e pepe in grani. Ora passali in un soffritto minimale; anche questa operazione deve durare pochissimo. Questo perché la cottura verrà ultimata in forno dove metterai i gamberi a gratinare con la mollica di pane. Prima di servire una flambata a base di rum.

Punto esclamativo: l’ideale sarebbe accompagnare i gamberoni con della buona salsa creola, per chi se la sente.

Valore aggiunto: a Cuba si beve molto volentieri la Margarita: succo di limone, cointreau, tequila, zucchero, sale

Sono ambienti ed atmosfere perfetti e confacenti a stati d’animo rilassati e indirizzati ad una pace interiore che una vita passata per mare rende quanto mai necessari. Forse i cambiamenti di questo ultimo mezzo secolo avrebbero leggermente contrariato il nostro Santiago ma i suoi occhi ancora azzurri come il suo mare non avrebbero mai smesso di brillare per il suo arcipelago collocato da qualche provvidenza nel bel mezzo del Caribe. Un mare di tutti gli azzurri possibili e immaginabili, salato e caldo per tutto l’anno ma che tra agosto e settembre può diventare così tempestoso da ricordare, a chi ne avesse ancora bisogno, che averne timore non è un atto da pusillanimi ma una scelta di sicura sopravvivenza. Come quella di Santiago.

102) Zuppa Nuevitas

Categoria: primo piatto

Ingredienti: patate – zucca – pesce con lisca – aglio –prezzemolo – cipolla – salsa di pomodoro – alloro –cumino – origano.

Preparazione: metti a bollire il pesce, quello che più ti aggrada in questa occasione, con le patate e la zucca, ambedue ridotte a cubetti. Quando le patate saranno lessate togli il pesce e aggiungi il soffritto precedentemente approntato e le spezie sopra menzionate; lascia cuocere a fuoco lento per 15 min, giusto il tempo necessario per pulire adeguatamente il pesce. A questo punto lo puoi aggiungere e completare la cottura per altri 5 minuti.

Punto esclamativo: prima di servire la zuppa spruzzala morigeratamente di vino bianco

Valore aggiunto: a Cuba si beve molo volentieri l Mojito: succo di limone, rum (meglio bianco, ci dicono gli anziani del posto), zucchero, foglie di menta piperita, soda.

In un angolo di mondo in cui l’affabilità è nel dna di ognuno è effettivamente un piacere scendere a terra e percorrere strade, vie e piazze, anche da straniero. La traduzione di quel “buenos dias” la dice lunga sul modo di interfacciarsi con il prossimo. Quell’auspicio di una buona giornata declinato al plurale indica appunto che l’augurio di felicità e benessere non si limita al giorno solare in questione ma si prolunga anche in quelli a venire, in un futuro prossimo o remoto, il più lungo possibile, sembra di capire. Un buongiorno che dura una vita, insomma. E pronunciato con un castigliano vecchio di secoli ricchi di storia e densi di cultura multietnica e multiforme assume una valore poetico impareggiabile. ¡Buenos días a todo el mundo!


103) Seppie al nero Niquero

Categoria: secondo piatto

Ingredienti: seppie – aglio – cipolla –peperoncino – prezzemolo – vino rosso.

Preparazione: pulisci le seppie e conserva, come le cose sante, le sacche del nero. Prepara il miglior soffritto del Caribe e aggiungici le seppie fatte a pezzi. Apri le sacche del nero e riversalo nel tegame. Procedi così per una mezzoretta e issa.

Punto esclamativo: i tentacoli (le “granfie”, ci piace di più) fanno un grande effetto scenico se lasciati intatti.

Valore aggiunto: A Cuba si beve molto volentieri il Cuba Libre: rum, cola, succo si limone o lime.

Intorno al fornello, non di meno, si rivela una certa relazione di affinità con i gusti a cui i nostri palati sono abituati. Ingredienti base quali il pomodoro, patata ed altri tuberi assimilabili permettono di creare menù alla nostra portata, decisamente capaci di soddisfare le aspettative anche di chi è dotato di un orizzonte gastronomico indiscutibilmente limitato. D’altronde, il soffritto, e il sottoscritto ne è testimone palatale oltre che oculare, anche lì è l’incipit della maggior parte dei piatti. Ovviamente rivisto e corretto da quel determinismo che la latitudine impone, leggi pepe verde od origano fresco ad esempio, si fonda ciononostante sull’assioma olio d’oliva/aglio/cipolla/ sale e pepe a cui siamo abituati anche dalla nostra parte dell’Atlantico.

Ingredienti: patate dolci – latte di cocco – uova – cannella in polvere – succo di limone – sale – zucchero.

104) Cafiroleta di Matanzas

Categoria: dessert

Preparazione: lessa le patate e schiacciale bene. In una padella componile con acqua, zucchero e limone. Sempre a fuoco lento e mescolando spesso aggiungi il latte di cocco prima e i tuorli dopo, un po’ alla volta. Dopo 5 minuti dai pure il cessa lavori.

Punto esclamativo: servi freddo, ma non di frigo.

Valore aggiunto: a Cuba si beve molto volentieri il Daiquiri: rum bianco, succo di limone, zucchero.

Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.

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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.

http://www.emilioguardavilla.it

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Scritto da il 3.12.2009. Registrato sotto cucina, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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