TENARIS-DALMINE, FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

La manifestazione di protesta dei dipendenti della Dalmine

La manifestazione di protesta dei dipendenti della Dalmine

Riportiamo tre commenti sulla recente manifestazione di protesta dei lavoratori Tenaris-Dalmine a salvagardia del loro posto di lavoro. Leggiamo insieme…
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SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI TENARIS-DALMINE


“Mercoledì 14 Ottobre si è svolta una manifestazione con relativo corteo dei lavoratori della Tenaris-Dalmine di Piombino (con partenza da Fiorentina per arrivare in Piazza Gramsci, dove è stato  distribuito un “pranzo della solidarietà”) per protestare contro la paventata chiusura dello Stabilimento di Piombino con conseguente perdita dei posti di lavoro per 124 persone (1024 in totale per il gruppo Tenaris-Dalmine) più il personale in forza all’indotto.

Non è certo con un ricatto occupazionale (tra l’altro di un’enorme gravità per le conseguenze che lo stesso prospetta) che si risolve la controversia della società in questione con il Comune di Piombino e gli altri enti in questione.
Probabilmente, se sono corrette le motivazioni pubblicate dalle autorità comunali, sarebbe bastato prevenire la comminazione delle relative sanzioni provvedendo a rispettare le normative vigenti in materia.
Confidiamo nell’opera di mediazione di Comune, Provincia  e Regione che sembra abbiano già convocato i vertici aziendali.

I lavoratori della SOL di Piombino solidarizzano con i colleghi della Dalmine ribadendo con forza il diritto al lavoro e ad una piena e giusta occupazione partecipando alla loro lotta nel momento in cui il corteo è passato davanti alla nostra azienda verso le 09:30, interrompendo per la durata del passaggio le nostre attività lavorative in accordo con la direzione aziendale”.


RSU SOL PIOMBINO

13/10/2009

SOCIALISTI: LA DALMINE E LE BONIFICHE AMBIENTALI

“La bonifica dei territori inquinati ed il risanamento degli impianti di produzione industriale è un processo irreversibile sul quale non è possibile alcun tipo di rallentamento o indugio.

Ciò è strategico sia per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali degli impianti industriali sia perchè funzionale ad una maggiore competitività delle imprese stesse.

Il caso Dalmine ripropone strumentalmente la questione in chiave di contraddizione tra ambiente e lavoro. Noi riteniamo che tale impostazione non sia più accettabile e che invece si debba affrontare la crisi attuale analizzando bene le difficoltà dell’azienda in relazione ad un quadro più ampio di problematiche. I sindacati lo sanno bene ed è per questo che il confronto con l’azienda deve essere a 360 gradi.

Suggeriamo anche di affrontare il tema della parziale, o completa, riconversione produttiva dell’azienda al fine di stimolare l’attuale proprietà, o altri investitori, a puntare in nuovi settori, come quello delle energie rinnovabili, con prospettive economiche più interessanti..

Il tema delle bonifiche resta comunque al centro dell’attenzione in quanto, allo stato attuale, manca un quadro progettuale certo del Ministero dell’Ambiente su cui calibrare le transazioni economiche richieste alle aziende. E’ infatti un elemento di difficoltà quello che deve fronteggiare l’Amministrazione locale e cioè che questa “contrattazione” avviene in un rapporto diretto tra Ministero e aziende. Dalmine rientra tra quelle coinvolte nel meccanismo di risarcimento per il danno ambientale ma sappiamo anche che gli enti (tra cui Comune di Piombino, Provincia, Regione) hanno già espresso formalmente forti dubbi e perplessità sull’utilità della palancolatura della linea costiera compresa tra Chiusa e Foce del Cornia. Le stime economiche della transazione tra Ministero e Dalmine potrebbero quindi essere riviste alla luce di nuove ipotesi progettuali per la bonifica.

Sinistra e Libertà condivide questi dubbi ritenendo che la proposta iniziale del Ministero sia poco utile sul fronte ambientale e dispendiosa su quello economico.
Ci vorrebbe il coraggio di rivedere, in tempi rapidi e con procedure chiare ed efficienti, i progetti di bonifica almeno delle aree ad est della Chiusa.

Fermo restando un principio non contrattabile e cioè che chi inquina paga, esprimiamo forte preoccupazione per l’attuale fase di incertezza. Ci risulta infatti che il Ministero dell’Ambiente sia in un momento di difficoltà che si traduce in lentezze sulla realizzazione delle bonifiche dei terreni inquinati con conseguente ostacolo alle aziende che potrebbero reinvestire nei miglioramenti ambientali dei cicli produttivi”.


Sinistra e Libertà per Piombino
Piombino 13/10/2009

DALMINE: PAOLO GIANARDI, SEGRETARIO PRC FOLLONICA COMMENTA LA SITUAZIONE

Nell’ambito della delegazione di Rifondazione comunista, ho partecipato al corteo, organizzato da Fim Fiom Uilm, insieme alla Rsu e ai lavoratori della Dalmine. Il corteo è partito da Fiorentina e si è concluso in piazza Gramsci a Piombino, dove abbiamo mangiato insieme la “pastasciutta della solidarietà”.

“Il Prc rinnova anche così la propria solidarietà ai lavoratori Dalmine Tenaris e ai lavoratori degli appalti e dell’indotto, perfino più esposti di fronte alla minaccia incombente di chiusura dello stabilimento locale.  Inoltre il nostro partito,

insieme alla nascente federazione della sinistra di alternativa, ha recentemente depositato presso il consiglio regionale toscano il progetto di legge n. 381.

Questa iniziativa legislativa regionale in materia di salvaguardia occupazionale si propone alcuni obbiettivi particolarmente significativi per le situazioni come quelle della Dalmine, in modo da sottrarre i lavoratori pure al ricatto circa la ventilata moratoria delle bonifiche ambientali dovute dall’azienda:

il blocco dei licenziamenti: è sospesa la possibilità per le imprese di ricorrere ai licenziamenti, lasciando in vigore soltanto il possibile ricorso agli strumenti dei Contratti di Solidarietà, alla riduzione dell’orario di lavoro, alla CIG a rotazione, alla CIGS finalizzata alla ripresa produttiva e lavorativa.

Il contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni produttive: le imprese che delocalizzano sarebbero tenute a restituire tutti i contributi e sostegni economici ricevuti da Regioni ed Enti Locali negli ultimi dieci anni; l’estensione a tutti i lavoratori degli ammortizzatori sociali”.

Paolo Gianardi

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Scritto da il 15.10.2009. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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