ELEZIONI PIOMBINO 2009: INTERVISTA A BEATRICE GUIGGI

Andiamo a scoprire alcuni dei volti nuovi che stanno animando questa campagna elettorale nella realtà di Piombino. Oggi abbiamo intervistato la giovane Beatrice Guiggi, candidata al consiglio comunale per l’Italia Dei Valori. Sono emersi un grande amore per la città ed una volontà di partecipare e contribuire al miglioramento della vita locale davvero forti.

Perché candidarsi per queste elezioni e per uno schieramento relativamente “giovane” sul nostro territorio?

Aderendo al partito dell’Italia dei Valori mi sono attivata molto per cercare di conoscere alcuni aspetti dei problemi della città soprattutto in ambito sociale e giovanile, la candidatura alle elezioni mi è sembrata il logico corollario di questo lavoro. Con il partito c’è la condivisione dei valori fondanti dati sostanzialmente dal rispetto del principio costituzionale dell’eguaglianza e della trasparenza nell’operato dei soggetti pubblici.

Quali sono gli obbiettivi e gli scopi che muovono il tuo impegno politico?

Come dicevo gli obiettivi a cui tendo sono dati dal rispetto dei principi fondamentali che hanno reso grande questo paese e, in un momento difficile come questo, ritengo che lo scopo principe sia quello del rispetto della dignità delle persone. Ci sono uomini e donne che stanno rischiando di perdere tutto, lavoro, casa, soldi. Per me è fondamentale che si ponga un argine a questo baratro e che le persone non pensino di essere sole. E’ il momento che gli amministratori si pongano delle priorità e facciano le loro scelte in base a questo, la priorità sociale è al primo punto.

In quanto giovane donna rappresenti una “categoria” sociale abbastanza nuova per la nostra situazione politica. Pensi che queste caratteristiche saranno tuoi punti di forza in caso di successo elettorale?

Non credo molto nelle differenze tra uomini e donne, credo principalmente nelle persone. Il fatto di essere una donna è certamente un vantaggio dato dal pragmatismo che ci contraddistingue. Siamo figlie, mogli, madri, lavoratrici, siamo abituate a prenderci cura di tutto e di tutti e lo facciamo nel migliore dei modi e nel minor tempo. Come si dice in economia allochiamo bene le nostre risorse. Questo può essere senz’altro un vantaggio, per il resto credo che la gente possa votarmi perché sono una persona rispettabile.

Qual è il contributo che porterai in consiglio? Per cosa ti batterai?

Il mio contributo è quello di chi crede che i problemi vadano affrontati nel rispetto della trasparenza sempre e comunque, con l’ausilio dei cittadini-elettori. È importante ascoltare le persone, capire quali sono i problemi reali, le possibili soluzioni, credo nel principio di sussidiarietà che è stato introdotto nella nostra Costituzione. Con questo principio è diventato il Comune l’Ente Locale più importante perché è quello più vicino al cittadino e questa vicinanza lo rende portatore primo dei suoi bisogni-interessi. Non si dice più che lo Stato Italiano è formato da Regioni, Provincie e Comuni ma da Comuni, Provincie e Regioni. Capisci la portata rivoluzionaria di questo principio? Il soggetto pubblico primo è il Comune e come tale ha il dovere di dialogare con i propri cittadini.

Quali possono essere le proposte per i giovani a Piombino?

In questo momento difficile i giovani hanno il problema del lavoro. Trovarlo e mantenerlo. Purtroppo conosciamo tutti i disagi causati dalla mancanza del lavoro e dalla precarietà dello stesso. Nel rispetto del principio sopra indicato credo che le politiche giovanili debbano essere affrontate con i giovani. In questa città, a differenza di quanto accade in altre, esiste una struttura bella e funzionale come il Centro Giovani. Al suo interno è già operativo l’ufficio Informagiovani e allora perché non sfruttare una struttura già esistente per mettere in piedi una serie di incontri tra i ragazzi prossimi al diploma ed i rappresentanti del mondo del lavoro (imprenditori, professionisti, sindacalisti) per capire quali sono le figure ricercate, quali corsi di laurea scegliere, cercare insomma di non lasciare soli i nostri ragazzi in un periodo difficile come questo, con l’intento di rendere meno faticoso e più rapido il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro. Ed ancora cercare di incentivare l’intervento nel nostro territorio delle università toscane con corsi specifici, coadiuvare l’operato della provincia nella formazione professionale.

Che ne pensi dell’attuale situazione di Piombino? Cosa c’è che non va e cosa si potrebbe facilmente migliorare?

Mi sono trasferita a Piombino da qualche anno per amore di un piombinese e della città. Non la conoscevo se non quale porta d’accesso all’Isola d’Elba. Frequentandola mi si è aperto un mondo, città grande, vitale, bella, piena di ragazzi. Appena arrivata mi ha veramente colpito l’infinità di ragazzi e ragazze in giro per la città e poi il mare, gli scogli, il verde. Non avrei creduto ed invece mi sono trovata davanti tutta questa bellezza. Ho invitato molti amici a venire a trovarmi e tutti sono rimasti “a bocca aperta”. Per tornare alla tua domanda non credo che esista qualcosa di troppo facile, ma punterei sulla meraviglia di questo posto, far scoprire alla gente che Piombino è una città vitale e bella da togliere il fiato come è successo a me.

Come pensi si possa uscire da questa crisi che colpisce fortemente il nostro territorio? Su cosa puntare?

Bisogna sostenere famiglie ed imprese, ancora una volta avere presenti le priorità dell’azione pubblica in un momento difficile come questo. Le imprese hanno bisogno di una boccata d’ossigeno ecco che si può pensare ad accordi con le banche che operano sul nostro territorio per facilitare l’accesso al credito, oppure cercare di agevolare l’accesso ai vari benefici e fondi esistenti per le imprese. In ambito sociale mi sono occupata in prima persona di problemi relativi alle abitazioni. Molte persone sono costrette a vivere in ambienti malsani, piccoli, fatiscenti. Nel 2009 in un paese come l’Italia questo non è ammissibile. Proporrei allora di aumentare i fondi per i contributi per l’affitto, facilitare le locazioni concordate magari prevedendo una esenzione o riduzione dell’ICI per i proprietari di immobili che locano a prezzi equi, costruire nuove residenze popolari.

Andrea Fabbri

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Scritto da il 23.5.2009. Registrato sotto politica. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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