PIOMBINO: IL LICEO CARDUCCI ALLA MOSTRA DI PICASSO

Trasferta romana, il sei febbraio, per una classe del Liceo Carducci di Piombino. Oggetto dell’interesse degli studenti era la mostra su Picasso che si è tenuta nelle sale del Vittoriano e che si è conclusa il giorno otto di questo stesso mese.

Accompagnati dalla professoressa d’inglese Alessandra Levorato, l’interesse dei ragazzi era rivolto all’artista dal momento che rientra a pieno titolo nel programma scolastico di storia dell’arte di quinta e che si è prestato a collegamenti anche con il programma d’inglese per quanto riguarda le connessioni tra la sua pittura, che ruppe completamente con le precedenti, ed i romanzi di Virginia Woolf, anch’essa importante innovatrice nel campo della letteratura.

Massimo esponente del movimento cubista nel mondo, ma non estraneo ad altri stili pittorici, Picasso è rimasto attivo per una buona settantina di anni ed il suo lavoro è stato categorizzato nei cosiddetti “periodi”, comunemente accettati, dal “blu” del 1901 fino al “cubismo sintetico” del ’12.

La mostra, dal titolo “Picasso – 1917-1937 l’Arlecchino dell’arte” è un omaggio alla retrospettiva che si era tenuta sempre a Roma, alla Galleria di Arte Moderna, nel 1953 ad opera dello stesso Picasso.
Esattamente nel 1917, come si legge nel depliant illustrativo della mostra, l’artista soggiorna a Roma per un paio di mesi durante i quali lavora alla creazione delle scenografie del balletto russo Parade di Sergej Diaghilev e conosce la ballerina Olga Koklova che diventerà l’anno seguente sua moglie.

A livello artistico Picasso risulta influenzato dalle antichità romane che popolano la capitale mentre cerca di distrarsi dal dramma della prima guerra mondiale che coinvolgeva, proprio in quegli anni, l’intera Europa. Come riportato nel depliant “il titolo Arlecchino nell’arte vuole essere una metafora: Arlecchino può essere qualsiasi cosa desidera e Picasso, all’apice della sua produttività e capace di adottare contemporaneamente gli stilemi del cubismo, del neoclassicismo, del surrealismo e dell’espressionismo, ha diverse affinità con questa maschera della Commedia dell’Arte.” Fra le opere principali in mostra, si annovera: L’italiana, che Picasso dipinse nel suo atelier di Via Margutta nei mesi del suo soggiorno romano, Donna che legge e la Natura morta con busto antico di stampo neoclassico, Due donne davanti ad una finestra, capolavoro dell’espressionismo, ed infine la bellissima serie di cento incisioni denominata Suite Vollard dal nome del gallerista Ambroise Vollard che gli commissionò l’opera.


Serena Scateni

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Scritto da il 10.2.2009. Registrato sotto Giovani e Sapere. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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