GLI ASSESSORI ALL’ISTRUZIONE VAL DI CORNIA CONTRO GELMINI

Gli assessori alla Scuola della Val di Cornia, intervengono congiuntamente a sostegno delle proteste e della mobilitazione in atto per fermare il disegno Gelmini. Leggiamo integralmente.

«Le scelte di politica del Governo per la scuola, università ricerca, formazione artistica e musicale sono frutto di una politica incentrata su: taglio di migliaia di posti di lavoro, licenziamento dei precari, ritorno al maestro unico nella scuola primaria, assenza di risorse per i rinnovi dei contratti, (per il funzionamento della scuola, per il risanamento dell’edilizia scolastica) impoverimento ed affossamento della ricerca pubblica, privatizzazione delle università attraverso la formazione in fondazioni private, continue campagne diffamatorie contro la dignità dei lavoratori pubblici.

Riteniamo di dover essere al fianco di quanti in questi giorni stanno protestando e organizzando future forme di manifestazione del proprio dissenso. Come componenti delle giunte lavoreremo insieme ai Sindaci ed ai consigli comunali perché al più presto si approvino ordini del giorno chiari e si denunci la pericolosità del disegno del Governo e il pieno appoggio a quanto sta facendo la Regione Toscana. Nel far questo ricordiamo che i decreti Gelmini mirano ad introdurre contratti di lavoro differenziati e chiamata diretta per gli insegnati e personale Ata, con conseguente deriva verso la privatizzazione dell’istruzione pubblica e trasformazione degli istituti statali e delle Università in fondazioni. Inoltre le cifre che si prospettano sono terrificanti!

Il piano di razionalizzazione per la scuola che la Gelmini sta mettendo a punto avrà un impatto devastante per la scuola pubblica, in quanto esso contiene tagli per circa 8 miliardi di euro nei prossimi tre anni, il personale subirà una riduzione di oltre 129.500 unità di cui 87.000 docenti e 42.500 Ata. L’introduzione del maestro unico porterebbe nel prossimo triennio alla chiusura ed all’accorpamento di circa 2 mila scuole, perlopiù dislocate nei piccoli comuni. Su questo ultimo aspetto è necessario sottolineare che il maestro unico non è solo un problema occupazionale, ma soprattutto una questione di qualità della scuola e di scelta pedagogica (la pluralità docente ha permesso in questi anni di approfondire la conoscenza disciplinare ed ha rafforzato lo spirito di collaborazione rendendo la scuola una comunità di conoscenze).

Chiediamo infine con forza che sia nuovamente innalzato l’obbligo scolastico che i decreti Gelmini riportano indietro».


Firmato
Michele Mazzola, Anna Tempestini, Fabio Camerini, Giampaolo Pioli

Scritto da il 22.10.2008. Registrato sotto Giovani e Sapere. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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