PARTECIPAZIONE, LEWANSKI ALLA GUIDA DELL’AUTORITÀ REGIONALE
TOSCANA – Con il voto del Consiglio regionale di oggi e la nomina del politologo Rodolfo Lewanski alla guida dell’Autorità regionale, la legge sulla partecipazione toscana entra nella sua fase pienamente operativa: un legge ancora unica in Italia, che guarda al dibattito pubblico francese e al Town meeting anglosassone ma ha anche molto di toscano, approvata l’anno scorso a dicembre e scritta nell’arco di oltre un anno proprio assieme ai cittadini, in modo partecipato.
«Sono davvero molto soddisfatto per la nomina dell’Autorità per la partecipazione – commenta l’assessore alla partecipazione Agostino Fragai, che ha seguito fin dall’inizio la scrittura della legge indicata di recente anche dal ministero della Funzione pubblica tra le migliori pratiche dell’amministrazione italiana – Il fatto che il Consiglio abbia individuato praticamente all’unanimità il professor Lewanski è di grande importanza, perché conferisce forza a questo nuovo istituto e ne sottolinea la piena indipendenza dagli schieramenti politici: una garanzia anche per tutti i cittadini».
Sono tre i pilastri su cui la legge regionale sulla partecipazione si fonda. C’è l’istituzione del dibattito pubblico regionale, ovvero la possibilità che su grandi interventi, opere pubbliche o questioni di rilevante impatto ambientale e sociale si svolga un confronto pubblico, sotto la responsabilità di un organo terzo e neutrale che è appunto l’Autorità. Con regole chiare e tempi certi: sei mesi al massimo per prendere una decisione. C’è il rafforzamento dei processi di partecipazione già previsti dalla legislazione regionale. E c’è il sostegno ai processi locali di partecipazione, promossi dagli enti locali ma anche dai cittadini, da comitati o da associazioni. Sono 33 le domande ad oggi giunte all’”ufficio partecipazione” della Regione. Spetterà all’Autorità pronunciarsi sull’ammissibilità e sull’entità del finanziamento. Molti progetti riguardano le politiche territoriali, ma anche le questioni ambientali o la riqualificazione urbana di vecchi quartieri.
Rodolfo Lewanski, da oggi autorità regionale sulla partecipazione, è professore associato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna. Insegna analisi delle politiche pubbliche e politiche dell’ambiente. Si interessa di pubblica amministrazione, analisi delle politiche pubbliche, democrazia deliberativa e gestione ei conflitti ambientali. Lewanski è stato votato da 50 consiglieri regionali dei 55 presenti in aula. L’altro candidato, giunto al ballottaggio, era il professor Luigi Bobbio, docente di analisi delle politiche pubbliche alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università a Torino.