NO FANGHI: NON SIAMO RASSEGNATI ALL’OPERAZIONE

I Verdi vogliono premere compatti per la riqualificazione ambientale e per lo sviluppo delle energie rinnovabili sul territorio piombinese. Una riqualificazione che, secondo i vertici del partito, non può non passare dall’accordo sui Fanghi di Bagnoli, recentemente siglato dal ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Questo ovviamente non è stato gradito al comitato No Fanghi la cui replica e a seguire. Contemporaneamente I Verdi di Scarlino propongono di mettere nelle vasche del porto piombinese anche il materiale di dragaggio del porto del Puntone.

Tutto è lecito, ma i cittadini piombinesi si chiedono sempre più insistentemente se tra il materiale che verrà da Livorno, quello che arriverà da Bagnoli e quello di Scarlino, alla fine il materiale della discarica abusiva piombinese della Lucchini per fare le bonifiche, dove lo metteranno?

«L’assessore provinciale Marrocco – commenta il Comitato No Fanghi – interviene per spingere cittadini e associazioni contrarie all’arrivo dei fanghi di Bagnoli alla rassegnazione, che ormai l’accordo sui fanghi di bagnoli è stato firmato e arriveranno, quindi non resta che collaborare.
Noi invece siamo convinti che la partita è ancora aperta, nell’accordo si prevede debba esserci nel frattempo un altro accordo sulle bonifiche del nostro territorio e che dovrà essere assicurato
“prioritariamente il soddisfacimento delle esigenze del sito di Piombino”.

Invece di chiedere la collaborazione di “tutti” – commenta il comitato – e preoccuparsi di come si fa comunicazione, dovrebbe prioritariamente preoccuparsi dei rifiuti di casa nostra, cosa che non ha mai fatto e preoccuparsi che quelli di Bagnoli tolgono spazio alla possibilità dello smaltimento di quelli di Piombino.

Le rammentiamo –continuano – che ogni anno la Lucchini produce oltre un milione di tonnellate di scorie, solo una quota minoritaria viene venduta o riutilizzata, si prevede che questa produzione aumenterà con l’aumento della produzione di acciaio, arrivando nei prossimi due anni ad un milione e ottocentomila. Anche gli impianti previsti (TAP e altro) assorbiranno solo una parte delle scorie prodotte, circa mezzo milione di tonnellate di queste non avranno una precisa collocazione. Nel
frattempo e da decenni queste sono abusivamente smaltite sul terreno e formano una colmata che a confronto quella di Bagnoli è uno sputo. Si tratta di almeno dieci milioni di tonnellate di rifiuti quelli che emergono sopra il piano di campagna in immensi cumuli, ancora di più sono sparsi e spianati per tutto il resto del perimetro aziendale ed emergeranno con le bonifiche.

Infatti altri milioni di tonnellate saranno prodotte con le bonifiche di Città Futura, per impiantare o spostare altri impianti industriali e per la nuova discarica comprensoriale.
L’assessore Marrocco, dove pensa che dovranno essere smaltiti tutti questi rifiuti? Ha qualche idea?
Si pone il problema, oppure pensa come il sindaco che questi sono
problemi della Lucchini?

Continua a sostenere la barzelletta che quelli di Bagnoli non sono rifiuti e quindi possono andare nelle vasche del porto mentre i nostri, essendo rifiuti, non posso andarci? Oppure si è resa conto
che, se le vasche del porto possono contenere rifiuti, possono essere uno sbocco per i nostri, in concorrenza con gli altri?

Le ricordiamo ancora – insiste il comunicato dei No Fanghi – che oltre ai rifiuti della Lucchini, in zona vengono prodotti ogni anno circa un altro milione di rifiuti industriali di cui metà a Scarlino (gessi rossi) che attualmente vengono smaltiti all’interno del parco naturale di Montioni; come ambientalista, si preoccupa di darli un altro sbocco o si ripara dietro al dito dei confini provinciali?

Risponda assessore – concludono – ci faccia sapere come pensa di liberare e bonificare quei terreni su cui chiede di fare centrali solari, anche a noi interessano le energie rinnovabili, ma più che legate all’arrivo dei fanghi di bagnoli ci paiono legate alle bonifiche del nostro territorio, dato che i pannelli non possono essere piazzati in cima ai cumuli di rifiuti».


I VERDI PROPONGONO PIOMBINO PER IL DRAGAGGIO DI SCARLINO

Riportiamo una notizia proveniente da Scarlino dove Marco Stefanini, esponente dei Verdi del Golfo, dopo le polemiche sorte in occasione del ripascimento del litorale di Scarlino, effettuato proprio con la sabbia del porto propone di smaltire il materiale frutto del dragaggio del porto del Puntone nelle vasche di Piombino.

«Scarlino è un territorio che riveste un grande valore ambientale – dice Stefanini – il nostro allarme è teso quindi a evitare il pericolo di una deriva che diventi poi irrimediabile».
Il problema, per l’esponente dei Verdi del Golfo è dunque che «dobbiamo pensare anche a governare la situazione futura, fra un paio d’anni infatti si ripresenterà il problema di smaltire il materiale di dragaggio del porto del Puntone, visto che le correnti naturali del Golfo, anche prima della costruzione dell’insediamento, fanno della bocca di Fiumara il luogo naturale in cui i sedimenti si depositano».

Da qui l’appello dei Verdi del Golfo all’assessore alla difesa delle coste Anna Maria Marrocco, coordinatrice del tavolo permanente sui fanghi di Bagnoli, «per cercare un confronto col Comune di Scarlino e poter capire se esistono le possibilità di conferire nei prossimi anni il materiale del dragaggio del porto nelle vasche di colmata del porto piombinese».

Print Friendly, PDF & Email
Scritto da il 7.1.2008. Registrato sotto cronaca. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 23 giorni, 22 ore, 40 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it