PIOMBINO: REGOLAMENTO EDILIZIO PER IL RISPARMIO ENERGETICO

Approvato dal consiglio comunale di Piombino il nuovo regolamento edilizio, all’insegna del risparmio ambientale ed economico. Elaborato dal gruppo di lavoro formato dai tecnici comunali incaricato dal Circondario della Val di Cornia, il regolamento contiene anche il contributo dell’Istituto nazionale di bioarchitettura per le norme dell’edilizia sostenibile e degli architetti Stefania Franceschi e Leonardo Germani per l’elaborazione delle linee guida relative al recupero e alla conservazione del patrimonio esistente.

Lo strumento è stato approvato con i voti favorevoli delle forze di maggioranza (Ulivo, gruppo misto, Nuova Piombino, Sinistra Democratica); astenute le minoranze (Rifondazione Comunista, Verdi, Lista Civica, AN).

Le filosofia di questo strumento è quello di coniugare la valorizzazione del centro storico e la qualità degli insediamenti urbani con la bioedilizia, attraverso l’uso di materiali naturali e di accorgimenti capaci di ridurre l’impatto e lo sfruttamento ambientale e di favorire il risparmio energetico. Il tessuto urbano storicizzato viene ad essere interpretato come un insieme unico, da conservare e mantenere autentico ed integro in ogni sua singola parte, sia esternamente che internamente, facendo cura di non tralasciare tutte quelle componenti come le strutture, le decorazioni, gli arredi, le finiture e ogni connotazione architettonica e documentale che lo caratterizzano. Norme specifiche disciplinano quindi la copertura degli edifici, la costruzione e il restauro di camini, canne fumarie, e torrini esalatori, abbaini, lucernari, grondaie, antenne e parabole, facciate, serramenti, finestre, balconi, antenne, caldaie e così via.

In tutti i fabbricati qualsiasi intervento di manutenzione del tetto, ad esempio dovrà prevedere, da ora in avanti, la conservazione della tipologia del manto esistente, a condizione che questo risulti compatibile con la tradizione storica locale, altrimenti qualora interventi successivi abbiano immesso elementi non compatibili sotto il profilo tipologico o architettonico, si dovrà provvedere al loro ripristino. La progettazione e l’attuazione di tutti gli interventi sulla copertura deve essere riferita all’intero edificio e messa in correlazione agli edifici circostanti.
La tegola marsigliese può essere mantenuta solo per edifici tardo ottocenteschi, del primo novecento, (di tipologia paleo-industriale come officine o magazzini) o per quegli edifici che hanno subito, del corso del Novecento, una complessiva ed accertata ridefinizione architettonica tale da consentirne l’impiego.

Allegati al regolamento le linee guida dell’edilizia sostenibile, e l’abaco, un repertorio complementare che presenta le immagini e gli elementi che caratterizzano il costruito storico (sia compatibili sia non compatibili per forma, dimensione, tecnica, cromatismo e posizione con l’architettura storica), con una panoramica quanto più completa delle tipologie oggi esistenti.

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Scritto da il 5.10.2007. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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