PIOMBINESI PREOCCUPATI PER I FANGHI DI BAGNOLI

Una sera molto “calda” quella della seconda uscita pubblica del sindaco Gianni Anselmi, per illustrare i contorni dell’operazione fanghi di Bagnoli, presso la sala della circoscrizione del Perticale a Piombino, dove più di cento persone hanno ascoltato attentamente il discorso del sindaco.


A differenza di quanto avvenuto nel primo incontro a Fiorentina, dove la sala per metà era occupata da “addetti ai lavori”, politici e tecnici della scena locale che lungamente hanno dibattuto sul tema, al Perticale erano molti i semplici cittadini, quelli che sono più preoccupati dei rischi per la salute pubblica che dei milioni di euro che arriveranno dall’affare “Fanghi di Bagnoli”.Questa operazione è fortemente voluta dal ministro, dalle due autorità portuali, quella di Napoli e Piombino, dal Sindaco e più timidamente anche da Impresa futura, ma scarsamente voluta, e poco compresa dai cittadini piombinesi, quelli più semplici, che ben sanno cosa significa avere nell’aria e sulla porta di casa le “polveri siderurgiche” e che troppi amici hanno visto morire o soffrire per tumori alla tiroide o ai polmoni.

E proprio questa preoccupazione ha scatenato applausi a scena aperta ogni qual volta un semplice cittadino (ed è avvenuto almeno cinque volte ndr.) diceva la parola “referendum”, nonostante i vari interventi degli “addetti ai lavori” che illustravano le opportunità che l’operazione porterà alla città, che realizzerà in soli 15 anni opere stradali e portuali che, senza i fanghi di Bagnoli, durerebbero almeno cinquanta, ma che non hanno sedato i dubbi e le richieste di chiarimenti e garanzie della gente comune, che teme per la salubrità dell’ambiente e la propria salute.

Al termine della serata, quando ormai l’una e mezza di notte era passata e la sala era ancora quasi piena, Anselmi ha cercato di rasserenare gli animi, invitando però i sostenitori della tesi “No fanghi a Piombino” a trovare motivazioni più forti di quelle che avevano presentato durante il dibattito, che, secondo il sindaco, erano insufficienti a fermare l’operazione.

Giuseppe Trinchini

AGGIORNAMENTO:

Riportiamo una lettera di Mario Gottini come contributo per chiarire alcune delle posizioni riscontrate nella riunione di martedì sera.

Gentile Redazione,
Mi congratulo per l’attenzione che la Vostra pubblicazione suscita, come dimostrato dai molteplici riferimenti alle notizie pubblicate che sono stati fatti nell’Assemblea che si è svolta il 31/7/07 al Perticale su Bagnoli.

Approfitto di tale ribalta per sottoporVi alcune riflessioni.
Come il Sindaco ha correttamente esposto, si tratta di una vicenda con ripercussioni straordinarie che apre orizzonti inediti di realizzazioni infrastrutturali già al centro delle progettazioni del nostro territorio, dalla formidabile accelerazione delle opere di banchinamento sul porto, alla realizzazione della 398, forse addirittura la penetrazione ferroviaria. Inoltre verrebbero creati gli impianti di trattamento dei “fanghi” (uso questo termine per comodità, seppure alcuni abbiano sottolineato come la tipologia dei materiali possa essere individuata forse più correttamente con altri termini) necessari anche successivamente per bonificare l’enorme mole di materiali inquinati già presenti su Piombino.
D’altro canto il materiale che dovrebbe giungere da Bagnoli dovrà essere sottoposto ad una soda di “lavaggio” per renderlo idoneo al conferimento nelle vasche delle future banchine.

Assume particolare rilevanza, dal punto di vista ambientale:
– la tempistica con cui si arriverà a realizzare l’impianto di trattamento che dovrà necessariamente essere precedente al trasferimento dei materiali da trattare;
– il sistema di trasporto che verrà utilizzato;
– che fine faranno le scorie frutto del trattamento, che avranno caratteristiche ovviamente molto più inquinanti del materiale oggetto del “lavaggio”;
– gli strumenti di controllo e monitoraggio.

Molti altri sono gli interrogativi che la popolazione si pone ed è sicuramente necessario continuare a investire tempo, intelligenza e passione in quest’opera di esposizione, analisi tecnica, coinvolgimento e confronto.

Risulta evidente, come più volte ribadito dagli stessi amministratori, che stiamo trattando una vicenda di enorme rilevanza, vicenda che si è posta DOPO il passaggio elettorale.

I rischi connessi ad una simile vicenda (eventuale malaugurato utilizzo di materiale non conforme potrebbe paradossalmente provocare non l’accelerazione della realizzazione delle infrastrutture, ma il loro blocco per via giudiziaria, bloccando le aspettative di crescita per lunghi anni), l’impatto non solo emotivo che ha sulle popolazioni del territorio, la mole dei finanziamenti disponibili che non sfuggirà sicuramente all’attenzione della criminalità organizzata rendono utile, in primo luogo per gli amministratori, e doveroso dal punto di vista democratico di valutare seriamente la richiesta di un referendum rilanciata in questi giorni da più parti.

Mario Gottini


A gentile richiesta e come contributo al dibattito riportiamo gli articoli dello statuto comunale della città relativi agli argomenti citati nell’articolo.

ARTICOLO 5
Tutela della salute

1. Il Comune concorre a garantire, nell’ambito delle sue competenze, il diritto alla salute; adotta idonei strumenti per renderlo effettivo, con particolare riguardo alla tutela della salubrità e della sicurezza dell’ambiente e dei luoghi di lavoro, alla tutela della maternità e della prima infanzia.

2. Opera per l’attuazione di un efficiente servizio di assistenza sociale, con specifico riferimento agli anziani, ai minori, agli inabili e invalidi.

ARTICOLO 8
Tutela dell’ambiente

1. Il Comune adotta le misure necessarie a conservare e difendere l’ambiente, attuando piani per la difesa del suolo e del sottosuolo per prevenire ed eliminare le cause di inquinamento atmosferico, acustico, delle acque e dello smaltimento dei rifiuti.

2. Adotta le misure necessarie a protezione della flora e della fauna degli ecosistemi di particolare interesse presenti nel territorio comunale.

ARTICOLO 34
Referendum consultivo

1. Il referendum consultivo costituisce strumento di partecipazione democratica e diretta dei cittadini in quanto espressione di un giudizio in merito a questioni ritenute di particolare rilevanza per l’intera comunità e per il territorio.

2. E’ ammesso referendum consultivo, in ottemperanza a quanto previsto all’art. 8 del T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, su materie di esclusiva competenza locale.

3. Non è ammesso referendum sulle seguenti materie:
a) tributi, tariffe e bilancio;
b) strumenti urbanistici generali;
c) espropriazioni per pubblica utilità;
d) designazioni e nomine;
e) atti relativi al personale del Comune.

4. Il giudizio di ammissibilità del referendum è rimesso ad apposita commissione presieduta dal Presidente del Consiglio comunale e composta da:
– Segretario generale
– Due funzionari (dirigente del Servizio Affari generali e istituzionali e dirigente del Servizio Elettorale)
– Due esperti competenti in materia indicati uno dal Sindaco e uno dal Comitato Promotore
– Difensore civico.

5. Non possono altresì essere soggetti a referendum funzioni, atti e provvedimenti obbligatori per legge o regolamenti; non sono ammesse proposte di referendum assolutamente incompatibili con la finanza comunale o in contrasto con le finalità del presente Statuto; non è ammessa altresì la proposta di referendum su questioni già oggetto di consultazione referendaria.

6. Il referendum consultivo può essere indetto su richiesta:
– del Consiglio comunale con voto dei due terzi dei consiglieri in carica;
– di duemilacinquecento cittadini residenti del Comune che abbiano compiuto il 16° anno di età;
– di tre Consigli circoscrizionali con la stessa maggioranza prevista per il Consiglio comunale.

7. Hanno diritto di partecipare al referendum coloro che risultano iscritti nel registro della popolazione residente al trentesimo giorno antecedente quello fissato per il referendum e che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età alla data della consultazione elettorale stessa.

8. La raccolta delle firme deve essere conclusa entro due mesi dalla data dell’inizio che sarà fissata dal regolamento.

9. Quando il referendum sia stato indetto, l’Amministrazione comunale non dà luogo ad alcuna attività amministrativa inerente l’argomento oggetto del referendum, salvi gli atti urgenti; in questo ultimo caso il competente organo dell’amministrazione comunale, previa consultazione dei Capigruppo, adotta gli
atti ritenuti urgenti con la maggioranza dei componenti lo stesso organo.

10. Il regolamento del referendum consultivo disciplina le condizioni di validità del referendum, le modalità della raccolta, dell’autenticazione delle firme e delle operazioni di voto e della proclamazione dei risultati, nonché il funzionamento della commissione e quant’altro necessario.

ARTICOLO 35
Esito del referendum

1. Entro trenta giorni dalla proclamazione dei risultati da parte della commissione di cui all’articolo precedente, il Consiglio comunale si riunisce per esaminare l’esito del referendum ed assumere le conseguenti iniziative.

2. Nel caso in cui l’esito del referendum comporti oneri incompatibili con le risorse finanziarie del bilancio in corso, l’Amministrazione comunale è impegnata ad adottare gli atti compatibili ed a predisporre un conseguente programma finanziario purché applicabile nell’ambito del mandato in corso.

3. I Consiglieri comunali sono impegnati ad adottare gli atti necessari in conformità della proposta approvata. Qualsiasi comportamento difforme dovrà essere adeguatamente motivato.

Scritto da il 1.8.2007. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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