ASSEMBLEA PER L’ACQUA PUBBLICA A SUVERETO

Dopo che si è costituito anche in Val di Cornia, presso l’Arci, il Comitato promotore per la raccolta delle firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico, lunedì 22 gennaio si terrà a Suvereto (Ghibellino, ore 21) una assemblea pubblica per spiegare la proposta di legge e iniziare la raccolta delle firme. Introdurrà i lavori a nome del Comitato promotore Mario Gottini, dell’Arci Val di Cornia-Elba.

“l’acqua non è una merce e la sua proprietà e gestione devono essere pubbliche”, sostengono i promotori. Attraverso la proposta di legge popolare si intende affermare che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, un bene da tutelare e da conservare perché indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi della presente e delle future generazioni. Per questo ogni territorio deve definire un bilancio idrico che preservi la risorsa e la sua qualità. Il punto centrale è che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico privo di rilevanza economica, da sottrarre alle leggi del mercato e della concorrenza e finalizzato ad obiettivi di carattere sociale ed ambientale; quindi dovrà essere gestito esclusivamente attraverso enti di diritto pubblico, superando tutte le gestioni affidate a privati e a società miste pubblico-privato.
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Il passaggio dai Comuni ad aziende di capitali ha infatti significato un allontanamento del servizio dai cittadini, un servizio meno efficiente e un aumento delle bollette per gli utenti. La firme che saranno raccolte negli appositi banchetti nelle piazze di tutta Italia e nei Comuni significheranno quindi una inversione di marcia nella gestione dell’acqua.

COSA DICE LA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE, IN BREVE:

L’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile sono diritti inalienabili ed inviolabili della persona.
L’acqua è un bene finito, da tutelare e da conservare perché indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi della presente e delle future generazioni.

Ogni territorio deve definire un bilancio idrico che preservi la risorsa e la sua qualità.
Il servizio idrico integrato è un servizio pubblico privo di rilevanza economica, sottratto alle leggi del mercato e della concorrenza e finalizzato ad obiettivi di carattere sociale ed ambientale.
Il servizio idrico integrato deve essere gestito esclusivamente attraverso Enti di diritto pubblico.
Entro tempi certi devono terminare tutte le gestioni affidate a privati e a società miste pubblico-privato e a società per azioni a totale capitale pubblico.

50 litri per persona è il quantitativo minimo vitale giornaliero garantito e gratuito.
I lavoratori del servizio idrico e gli abitanti del territorio partecipano attivamente alle decisioni sugli atti fondamentali di gestione del servizio idrico integrato.

Il servizio idrico è finanziato con la riduzione delle spese militari, con la lotta all’evasione fiscale, con tasse ambientali di scopo.
Un fondo nazionale finanzia progetti per l’accesso all’acqua potabile nel sud del mondo.

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