RIFONDAZIONE: DUBBI SU HI-TECH E SOCIETA’ PARTECIPATE

In Val di Cornia ancora non si è riusciti a dare seguito al progetto di un vero e proprio polo informatico territoriale: l’azienda Intecs Sistemi ha abbandonato Piombino, mentre Etruscan-net, che era il primo provider internet del territorio ed erogatore di servizi alle pubbliche amministrazioni, ha cessato di esistere. Al loro posto è nata l’impresa Etruscantech Srl, formata da una società di Castelfiorentino (Verticaltech) e in quota minoritaria dalla Cevalco, società a maggioranza pubblica partecipata dai Comuni. Su tutta questa vicenda sono numerosi i dubbi del gruppo consiliare Piombinese di Rifondazione Comunista.

«E’ singolare – inizia il comunicato di Rifondazione Comunista – che il Presidente di Cevalco, assoluta maggioranza pubblica, ed il Presidente di Etruscantech, assoluta maggioranza privata, coincidano nella stessa persona.
Il 2006 non si è chiuso con un bilancio positivo per questa azienda, per cui, a distanza di oltre un anno, ci chiediamo quale siano stati per il nostro territorio i vantaggi dell’operazione Cevalco/Etruscantech in termini di incremento delle opportunità telematiche, di organizzazione dei servizi informatici, di miglioramento della pubblica amministrazione (e-government) e quale sia la situazione occupazionale informatica dopo l’arrivo di Verticaltech».
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«Considerata la partecipazione della Cevalco, società a maggioranza pubblica peraltro in costante deficit – continua Rifondazione – come risulta dalle recenti dichiarazioni pubbliche del sindaco di Piombino e dopo la comunicazione fatta alle organizzazione sindacali, riguardo la drastica riduzione di quote in Etruscantech, ci domandiamo che senso ha avuto fondersi con una società privata se non per rilanciare attraverso un progetto condiviso anche dai comuni della zona, da una parte l’esigenza di un polo informatico in Val di Cornia, dall’altra salvaguardare l’occupazione dei lavoratori Intecs?

Occorre riflettere sulla situazione aziendale di Etrucantech, su quali siano i suoi rapporti con gli enti pubblici e le società pubbliche del territorio e su quali benefici essa abbia generato a Piombino e in Val di Cornia».


Rifondazione Comunista in particolare chiede nel prossimo consiglio comunale di conoscere:

– Qual è l’esatta composizione azionaria;
– Quante persone occupa la società e quante di esse provengono dalla esperienza di Intecs;
– Dopo aver firmato un accordo (Agosto 2005) che prevedeva l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori Intecs, ed aver effettuato un corso di riqualificazione, per quattro lavoratori (contratto scaduto il 31/12/2006, due di questi hanno lavorato solo per alcuni mesi), ancora non viene rinnovato il contratto, quindi al momento la loro precarietà non ha ancora una risposta che aspettano già da troppo tempo. Ciò nonostante, sono stati assunti altri quattro lavoratori provenienti da Siderfor (altra questione ancora da chiarire).
– Quali commesse la società Etruscantech ha ricevuto dal Comune e dalle società partecipate (Asiu, Tap, Parchi, Atm, ecc.), con quali procedure sono state affidate e quali sono i termini di tali affidamenti; e il campo dell’informatica per intraprendere quello della formazione.
– Se è vero che una serie di attività informatiche della nuova società sono state trasferite fuori da Piombino e dalla Val di Cornia.
– Quali progetti il Circondario e i Comuni hanno elaborato per rafforzare l’infrastrutturazione telematica del territorio e l’informatizzazione dei servizi di pubblica utilità.
– Se è vero che Etruscantech si appresta ad abbandonare il campo dell’informatica per intraprendere quello della formazione.

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Scritto da il 16.1.2007. Registrato sotto scienza_tecnologia. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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