TORNA AL CULTO LA CAPPELLA DELLA MADONNA DI CITTADELLA

La cappella rinascimentale della Madonna di Cittadella, recuperata come vero e proprio santuario per il culto della Madonna, aprirà ufficialmente al culto religioso e alle visite dopo il lungo restauro a cui è stata sottoposta negli ultimi anni.


Il Santuario di Cittadella recentemente restaurato

Completato definitivamente con il ripristino dell’antica cancellata esterna in ferro, il restauro è il risultato di una sinergia positiva e di una collaborazione tra la Parrocchia e il Convento dei Frati Francescani e l’amministrazione comunale. Il Comune di Piombino ha infatti dato un contributo sulla base della legge regionale che destina gli oneri di urbanizzazione al recupero e restauro di luoghi di culto. L’intervento complessivo, di 150 mila euro circa, è stato possibile infatti tramite il contributo dell’amministrtazione comunale, della Cassa di Risparmi di San Miniato e dei fedeli della parrocchia. Tutto questo ha consentito di attivare una collaborazione importante con la Parrocchia finalizzata alla valorizzazione del patrimonio storico artistico.

La cappella verrà riaperta regolarmente al culto, dopo l’inaugurazione civile prevista per mercoledì 6 settembre alle ore 18 alla presenza del sindaco Gianni Anselmi, del vescovo Mons. Giovanni Santucci, della dr.ssa Maria Teresa Lazzerini e dell’architetto Agostino Carpo.
Il 7 settembre è prevista l’inaugurazione religiosa con una veglia mariana e una processione che dal Convento di San Francesco condurrà al santuario e l’8 settembre, che nella storia era il giorno in cui si celebrava la natività di Maria, tornerà ad essere la festa del santuario. In questa occasione saranno celebrate diverse messe durante la giornata presiedute dai vari parroci del Vicariato; la sera dopo cena ci sarà una concelebrazione presieduta da Padre Fiorenzo Loicatelli, diventato Padre Provinciale dell’ordine dei Francescani.

La cappella sarà poi aperta in seguito anche per le visite, con una custode assunta dalla Parrocchia Immacolata che terrà aperto con un orario che sarà definito nei prossimi giorni.

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IL RESTAURO

Nel corso del 2003 e nei primi mesi del 2004, sotto la direzione scientifica della dr.ssa Maria Teresa Lazzarini della Soprintendenza di Pisa e la direzione dei lavori dell’arch. Agostino Carpo di Piombino, si svolse una campagna di rilievo e di saggi volti alla comprensione della struttura architettonica della chiesa denominata “Cappella di Cittadella”.

Il lavoro, promosso e sostenuto dalla Diocesi di Massa Marittima e Piombino e dalla Parrocchia e Convento dei Frati Francescani di Piombino, era finalizzato alla piena restituzione al culto della struttura religiosa, alla manutenzione e restauro, comprendente la pulitura e il consolidamento degli apparati marmorei, delle strutture murarie e lapidee.

Nel corso delle indagini su murature e intonaci, volti alla comprensione dei mutamenti subiti dall’aula nel tempo e dunque alla classificazione cronologica dell’esistente, sono stati rinvenuti importanti segni della stratificazione storico-artistica avvenuta: soprattutto nella parte absidale dove era già ampiamente noto come l’Altare non fosse coevo all’edificazione ma posteriore, da ambito lucchese.

Proprio nella zona absidale, infatti, attraverso asportazioni di tessuti murari recenti e puliture, furono riportate alla luce inedite tracce pittoriche di indubbia qualità artistica e grande interesse storico-testimoniale. Gli affeschi riproducono un’immagine di Sant’Antonio da Padova e sono ancora oggetto di discussione in merito ad una loro attribuzione.

Nel corso del restauro sono stati fatti alcuni cambiamenti: i due plutei in marmo bianco che separavano lo spazio privilegiato da quello dei fedeli durante le funzioni liturgiche, sono stati addossati alle pareti. L’altare moderno, degli anni ’50 del Novecento, è stato messo nella sagrestia.

Questi cambiamenti sono del tutto “reversibili” ha spiegato l’architetto progettista Agostino Carpo, e la situazione può essere ripristinata in qualsiasi momento. Si è trattato di un recupero molto attento da un punto di vista filologico, teso a conservare tutte le tracce del passato e la storia del santuario.

SCEDA STORICA DEL SANTUARIO

Fra il 1465 e il 1470 l’architetto e scultore fiorentino Andrea Guardi, chiamato a Piombino da Iacopo III, costruì alcune importanti opere in chiaro stile rinascimentale, ubicate entro le mura della Cittadella: la residenza degli Appiani , la cappella della famiglia e la cisterna.
La facciata della Cappella è in marmo ed è divisa in tre parti da quattro lesene con capitello, sormontate da una trabeazione; nella parte superiore, il timpano presenta al centro un rosone a dieci raggi. Il portale è decorato con vari elementi figurativi: frutta, foglie, uccelli. Nella lunetta sono raffigurati la Madonna con il Bambino e due angeli; ai lati della lunetta due stemmi abrasi degli Appiani.

L’interno è ad una sola navata e, come si ricava dai documenti, la volta era dipinta di azzurro con stelle dorate. L’abside è nascosto ed inserito nella costruzione adiacente. L’altare è di epoca successiva (sec. XVIII), in stile barocco, con marmi di vari colori e fu fatto trasferire da Lucca a Piombino da Elisa Baciocchi; al centro vi è una terracotta policroma della scuola dei Della Robbia (Madonna col Bambino) da cui deriva la denominazione popolare di chiesina della Madonna di Cittadella data alla cappella gentilizia.

L’acquasantiera è di marmo, con tazza sorretta da un pinnacolo. Sotto il pavimento, in cotto, si trova un sepolcro del 1846; un altro del 1864 è in basso nella parete destra.

La navata della cappella era divisa al centro da plutei, o cancelli interni, in marmo bianco, che separavano lo spazio privilegiato, riservato agli Appiani. Ogni pluteo, opera di Andrea Guardi, è composto di due pannelli, separati da colonnette, con lo stemma degli Appiani e un vaso in fogliame.

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Scritto da il 3.9.2006. Registrato sotto cultura. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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