CAMPIGLIA M.MA: APRE LA GALLERIA LANZI-TEMPERINO

La galleria diretta Lanzi-Temperino, ovvero un chilometro e mezzo da percorrere a bordo di uno speciale treno minerario. Un viaggio nel cuore della terra, per suggestioni uniche, in uno scenario naturale sospeso tra memoria e presente, lungo l’antica via ferrata utilizzata dai minatori. L’apertura al pubblico della galleria mineraria, (s’inaugura il 6 luglio 2006, ore 17,00), infatti, permette di collegare i due angoli più prestigiosi del parco archeominerario di San Silvestro, a Campiglia Marittima.


Un immagine del percorso a bordo del trenino

Dalla Valle dei Lanzi, su cui affaccia il villaggio minerario Rocca di San Silvestro, alla Valle del Temperino, porta di ingresso al parco e sede del museo mineralogico. E da qui che si accede anche all’omonima galleria, 360 metri di un affascinante itinerario lungo un complesso di cunicoli a volte sotterranee, trasformato in facile percorso museale, di grande interesse geologico e storico. Il Parco archeominerario di San Silvestro è un archivio a cielo aperto della storia mineraria della Val di Cornia, dove la grande quantità di specie minerali, oltre novanta quelli esposti al Museo del Temperino, è connessa con una grande variabilità di condizioni geologiche e geochimiche.

Note. La galleria diretta Lanzi Temperino (ex Ortaccio): avviata come ricerca mineraria nella seconda metà dell’800, fu completata dalla Società Miniera di Campiglia Spa negli anni ‘60 come galleria di carreggio per il trasporto del minerale dal pozzo agli impianti di frantumazione e flottazione di Valle lanzi. Il minerale veniva trasportato su rotaie a scartamento ridotto, su vagoncini, di cui si conservano vari esemplari, trainati da un locomotore elettrico. Lo stesso tragitto che percorreva allora il minerale verrà ripercorso oggi dai visitatori che, su un trenino, raggiungeranno Valle Lanzi e la Rocca di San Silvestro. All’interno della galleria, dove non sono previste soste, un suggestivo allestimento giocato con le luci e le ombre, ma anche le forme e i colori della mineralizzazione e della miniera oltre ad alcuni attrezzi da lavoro (vagoncini Decauville usati per il trasporto del minerale, una pala meccanica e attrezzi minori).

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Da luglio, nel parco archeominerario di San Silvestro, perciò, si potranno ripercorrere le fasi più recenti, e pertanto ancora vive, della storia mineraria della Val di Cornia, lungo un nuovo percorso, realizzato con il recupero di alcune strutture che rappresentano il simbolo della fase più recente di quest’area mineraria e che ospitano il museo delle macchine minerarie e della storia sociale dei minatori. Dall’area del Pozzo Earle alla diretta Lanzi – Temperino, un itinerario ideale e topografico, che conduce dalle fasi più antiche di sfruttamento delle risorse a quelle più recenti del lavoro minerario, dalla chiusura della miniera per la crisi del settore alla sua riconversione in attività di cava, fino alla sua musealizzazione all’interno del parco.

Pozzo Earle: profondo circa 167 m, ancora fornito del castelletto in ferro e dell’argano di estrazione, rappresenta l’unico superstite dei 5 pozzi di estrazione mineraria che si trovavano nell’area del Campigliese agli inizi del secolo scorso. La struttura che ospitava l’argano che, nell’ultima fase di attività, scendeva al sesto livello della miniera, oltre a rappresentare il museo di se stessa, ospiterà il museo delle macchine minerarie. Qui, si racconta, attraverso un percorso interno ed esterno corredato da pannelli, l’uso dei vari macchinari appartenenti alle ultime fasi di attività e rimasti laddove sono stati abbandonati l’ultimo giorno di attività della miniera. Percorrendo un breve tratto a piedi si raggiungeranno l’ingresso della galleria Lanzi – Temperino e il “Morteo”, ovvero la “baracca” in metallo utilizzata dai minatori come spogliatoio e mensa, oggi dedicata alla memoria dei minatori, attraverso gigantografie di vecchie foto stampate su tela e pannelli che raccontano la loro vita, il loro lavoro, le malattie e le lotte sindacali per impedire la chiusura della miniera. Un video con le loro voci e altri video storici sono proiettati su una parete creando un brusio di fondo per chi siederà sulle panche dove allora si consumava il pasto prima di rientrare al lavoro.

I visitatori dunque, dopo aver visto all’interno del museo del Temperino, l’ampia gamma di minerali utili e non, che contraddistingue il Campigliese, percorrendo con la guida la galleria del Temperino potranno approfondire gli aspetti didattici sulla evoluzione delle tecniche estrattive; quindi attraverseranno, salendo al pozzo Earle, gli ultimi decenni di storia mineraria. Dalla crisi della miniera, raccontata dagli stessi minatori al Morteo, si troveranno, dopo un suggestivo percorso sotterraneo che evoca la memoria del lavoro, nella valle dei Lanzi, segno della prima riconversione delle attività minerarie. Il trenino, infatti, sbuca sul gradone di quella cava di calcare che la Società Miniera di Campiglia aveva aperto sul fianco della collina, quando fu inevitabile la chiusura della miniera di rame e piombo. I visitatori potranno scendere dal treno ed affacciarsi su quegli impianti che, nati per la flottazione del minerale che finalmente poteva qui essere purificato e separato dallo zinco, furono anch’essi trasformati per la frantumazione del calcare; i resti di quelle strutture segnano ancora oggi maestosi la valle dei Lanzi nel cuore del parco archeominerario, parco che rappresenta oggi l’ultima riconversione di questo antico e prezioso paesaggio, dominato dalla Rocca di San Silvestro.

Il Parco archeominerario di San Silvestro, conserva testimonianze uniche del ciclo minerario e metallurgico, dal periodo etrusco ai giorni nostri. È un archivio a cielo aperto della storia mineraria della Val di Cornia, che si estende per 450 ettari. Dalla Miniera del Temperino, un percorso sotterraneo attraverso il quale si possono osservare i minerali e contemporaneamente capire i metodi di estrazione antichi e moderni, al villaggio di minatori e fonditori della Rocca di San Silvestro (X / XI – XIV secolo), esempio unico per la conoscenza delle attività economiche e della vita quotidiana nel medioevo. La millenaria attività di estrazione e lavorazione ha lasciato resti di strutture e impianti produttivi, che rappresentano alcuni tra i più begli esempi europei di archeologia industriale. Gli edifici minerari ospitano oggi il museo mineralogico, il museo archeologico, il museo della miniera e i servizi di accoglienza. Il parco è attrezzato di centro visita, punto ristoro e spazi per attività didattiche e laboratori.

Seguendo il filo di un racconto millenario il parco di San Silvestro offre dei veri e propri cammini archeologico-minerari e nella natura, con proposte di soggiorno, percorsi trekking, visite guidate e laboratori didattici di archeologia sperimentale, per bambini e adulti, per conoscere la vita in un villaggio medioevale o l’esplorazione di una miniera. Oltre quindici i laboratori e le visite a tema. A San Silvestro, nella rocca del villaggio di minatori, ad esempio, si accende il forno e si fonde il rame, ma si può anche scoprire il mondo dei minerali o realizzare l’album delle erbe al seguito di un’avventurosa spedizione scientifica di catalogazione, per conoscere e sperimentare in modo piacevole e pratico l’arte di antichi mestieri, la geologia, la metallurgia e il mondo naturale, seguiti da esperti del settore. Inoltre, visite guidate a tema e con animazioni teatrali, dedicate ai bambini.
Per informazioni tel. 0565226445.

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Scritto da il 28.6.2006. Registrato sotto cronaca. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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