TOR DEL SALE: VERDI, VITELLINI E PETROLIO A CONFRONTO

Riportiamo un comunicato dei Verdi della Val di Cornia che denunciano il rischio inquinamento prodotto dalla Centrale Enel di Tor del Sale che riportiamo integralmente. Chi volesse commentare può farlo nel forum dedicato.

“La genialità della proposta Scajola di far ritornare all’olio combustibile le centrali a metano la si vive in diretta in questa stalla – ha detto FABIO ROGGIOLANI in conferenza stampa alla Fattoria Luciani di Guinzane a Piombino – Da anni gli allevamenti che vivono nei pressi della centrale Enel di Torre del Sale subiscono mortalità nei vitelli dal 20 al 50% assolutamente anomale. Come ne sanno qualcosa le foreste di Vallombrosa, attaccate dalle piogge acide provenienti da questa stessa Centrale.

D’altronde, il vero tentativo della manomissione mediatica dei dati sui cali d’importazione di gas naturale è quello di favorire la riconversione a carbone, anziché a metano, delle centrali Enel sulla costa toscana. Come quello di favorire iniziative commissariali del Governo per impedire la libera decisione delle Regioni sul cui territorio sono presenti questi impianti. Innanzi tutto l’importazione del gas naturale si è ridotta non dell’8%, come annunciato, ma bensì del 2% complessivo, dato che ¼ del fabbisogno nazionale è importato dalla Russia, e se il freddo riduce le importazioni dalla Russia, pare incredibile che non si sia proceduto ad un parallelo aumento di una simile quota nelle importazioni dalla Libia e dall’Algeria, notoriamente un po’ diverse nel clima rispetto alla Siberia.

L’appello che oggi i Verdi lanciano è innanzi tutto al mondo imprenditoriale, perché non si faccia convincere ad un ritorno alla centralizzazione della produzione energetica, vero dramma economico della nostra industria nazionale.
L’ultima considerazione – ha concluso ROGGIOLANI – riguarda i gassificatori per l’importazione di gas liquidi da navi gasiere. Giova ricordare che in questi giorni il Regno Unito è in gravi difficoltà da approvvigionamento proprio per aver puntato su questa modalità.
Il futuro su cui investire resta il metano da metanodotti, l’energia in trigenerazione a metano prodotta in impianti medio-piccoli nelle aree industriali, anche in funzione del teleriscaldamento delle aree urbane, e al centro l’applicazione su vasta scala delle energie rinnovabili.

Il combinato disposto di tutte queste azioni favorisce la nostra industria, che fa business sull’energia al posto delle multinazionali, ne guadagna l’ambiente, la salute umana, e i vitelli dell’Azienda Luciani smetteranno di morire”.

Gruppo Verdi per l’Unione

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Scritto da il 26.1.2006. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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