LA PROVINCIA FIRMA LA DIFFIDA CONTRO LA LUCCHINI

La diffida alla Lucchini di Piombino sulla batteria da 27 forni della cokeria è stata firmata. Sul suo contenuto la Provincia di Livorno aveva mantenuto un certo riserbo, in attesa della notifica formale alla Lucchini. I contenuti essenziali del provvedimento sono comunque noti.

La diffida alla fabbrica piombinese si articola in due parti:
Alla Lucchini vengono concessi 120 giorni di tempo, pena la revoca dell’autorizzazione all’esercizio, se non rispetterà le prescrizioni già contenute nella vecchia autorizzazione. Tra queste la principale è il rispetto di un massimo di 12 secondi emissioni visibili durante il caricamento della cokeria. Alla 27 forni dovrà essere poi installata una nuova transfer car, per eseguire il caricamento dei forni sotto cappe di aspirazione. La Lucchini dovrà infatti reinstallare l’analizzatore in continuo sulle ciminiere della cokeria, che non ha mai funzionato. Questo, secondo i tecnici, dovrebbe mettere in condizioni l’Arpat di tenere sotto controllo le famose “fumate nere”, causate dalla cattiva condizione del rivestimento in materiale refrattario. Una situazione che farebbe finire direttamente in atmosfera, senza passare dagli impianti ecologici, i cosiddetti fumi “sporchi”.
In linea con l’ordinanza Anselmi, la Provincia ha aggiunto altre condizioni, concedendo in questo caso alla Lucchini 150 giorni per adeguarsi, pena la una nuova sospensione dell’autorizzazione.

L’azienda è quindi chiamata a rispettare intanto l’ordinanza del sindaco che impone lo stop graduale (a caldo a scopo di tutelare l’impianto, ma senza produrre) entro 90 giorni a partire dal 6 ottobre. Nel contempo però dovrà cominciare a adeguarsi alle condizioni previste dalla diffida se non vorrà, il mese successivo, vedersi ritirare l’autorizzazione. L’Arpat, scaduto il termine dello stop produttivo imposto dal sindaco, potrà di nuovo monitorare l’impianto per 30 giorni in continuo, come prevede la legge, e poi la Provincia decidere su ritiro dell’autorizzazione; ma l’azienda continuerà ad essere a rischio per altri 30 giorni (pena una nuova sospensione) se non si adeguerà ai limiti delle emissioni che prima volta la Provincia ha scritto nella diffida e se non si atterrà alla tabella già prescritta dall’ordinanza del sindaco del giugno scorso.

Senza dubbio uno degli obblighi più impegnativi è quello di contenere in un massimo di 12 secondi a caricamento le emissioni visibili. Ad ogni sformanento dovrà essere garantita la presenza di una trasfer-car con cappa d’aspirazione. Infine dovrà essere ripristinato l’analizzatore in continuo al camino della batteria 27 forni. La penalità, se l’azienda non provvederà entro 120 giorni, è il ritiro dell’autorizzazione.
L’altra parte delle prescrizioni, quelle da eseguire entro 150 giorni, pena una nuova sospensione, impongono alla Lucchini l’adozione delle migliori tecnologie disponibili per contenere l’inquinamento della cokeria e il rispetto dei limiti delle emissioni visibili: 5% al massimo dalle porte della 45 forni, 10% dalla 27 forni, l’1% dai coperchi dei tubi di sviluppo, il 5% dagli sportelletti.

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Scritto da il 26.10.2005. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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