PIOMBINO: A SCUOLA D’EUROPA IN CONSIGLIO COMUNALE

Si è svolto lunedì 9 maggio in occasione della Giornata sull’Europa il consiglio comunale aperto di approfondimento sul nuovo trattato costituzionale europeo. Nell’aula consiliare erano presenti alcune classi della scuola media “A. Guardi” di via Torino, che hanno già avuto l’opportunità, nei giorni scorsi, di visitare la sede del parlamento europeo a Strasburgo, e del liceo artistico “Leon Battista Alberti”. Un’opportunità per i ragazzi di conoscere il lungo percorso iniziato il 9 maggio 1950 con l’ idea di istituzione della Comunità economica del carbone e dell’acciaio e giunto oggi alla proposta di un trattato comune europeo.

«Riflettere sull’Europa è cosa quantomai importante che ci impegna tutti come comunità – ha detto il sindaco – Piombino non è mai stata una realtà autoreferenziale. E’ sempre stato un territorio che ha guardato a ciò che succedeva in Europa e nel mondo, sempre con contributi non banali, in linea con le migliori espressioni del progressismo. Dal punto di vista economico, inoltre, la CECA ha prodotto un sistema industriale e siderurgico del quale ancora oggi si discute. Grazie ai finanziamenti europei, Piombino, classificata come area a declino industriale, ha potuto realizzare molti degli investimenti degli ultimi anni».

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Una politica comunitaria comune è quindi fondamentale, ha ribadito anche il prof. Marcello Di Filippo, docente di diritto internazionale alla facoltà di Scienze Politiche dell’università di Pisa che è stato invitato a intervenire con una relazione specifica. Nel ripercorrere le vicende e il contesto storico che hanno portato all’elaborazione di questo trattato costituzionale, il prof. Di Filippo ha evidenziato gli aspetti di positività, ma anche di negatività, che contraddistinguono questo testo. Positivo è certamente il metodo seguito per l’elaborazione del trattato costituzionale. Il testo prodotto, infatti, è il risultato di un percorso di lavoro trasparente e partecipato, svolto da un organo collegiale, la Convenzione, in cui siedono tutti i rappresentanti dei 28 governi (sono compresi anche quelli che dovranno entrare in futuro). Un organo composito e legittimato che è riuscito a consegnare il testo ai singoli governi nel luglio 2003 e che è stato siglato da tutti gli stati il 29 ottobre 2004 a Roma.
Il testo, che fino ad oggi è stato adottato da 6 nazioni tra cui anche l’Italia, in alcuni paese sarà sottoposto a referendum confermativi che si svolgeranno entro il 2006.

«Dal punto di vista tecnico-giuridico non si può parlare di una vera e propria Costituzione – ha spiegato Di Filippo – perché non rappresenta la norma istituzionale di una realtà politica che si sostituisce ai singoli stati. Non siamo in presenza di uno stato federale o di un’Unione europea che si sovrappone agli stati nazione, e questo rende infondate molte delle paure che ispirano gli euroscettici europei. E’ un testo che serve piuttosto a dare slancio a una politica europeista, in nome degli interessi comuni e non dei particolarismi di un singolo paese. L’obiettivo è quello di valorizzare le identità nazionali sulla base dei valori di democrazia, tutela delle minoranze, rispetto dei diritti civili, atteggiamento evoluto nei confronti dell’immigrazione».

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Scritto da il 9.5.2005. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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