IL PAPA MUORE? VIVA IL PAPA

Due avvenimenti vicini a livello temporale tra di loro, quello di Terry Schiavo e quello della malattia del Papa, hanno mostrato il lato più cinico dei media, quello dello scoop della morte in diretta, di fronte al quale lo spettatore non può rimanere indifferente vedendo una mercificazione così palese del dolore, e ad una così bassa considerazione della vita umana.

Il caso Terry Schiavo è stato a mio avviso uno dei momenti di più grande crudeltà visti in televisione.
Beppe Grillo nel suo blog ha detto:« E’ legittimo l’interesse dell’opinione pubblica per la vicenda di Terry Schiavo, la donna statunitense in coma da quindici anni.
Presumendo di conoscere il suo vero desiderio, i genitori vorrebbero continuare a farla vivere con tutti gli apparati possibili. Presumendo di conoscere il suo vero desiderio, il marito vorrebbe lasciarla morire, spegnendo gli apparati che la tengono in vita.
Non so chi dei due presuma giusto. Nessuno potrà mai saperlo.
Ma presumo anch’io di conoscere un vero desiderio di Terry Schiavo.
Provate a pensare alla vostra morte. Chi di voi vorrebbe che nei propri ultimi giorni di vita il proprio viso sofferente e impotente fosse filmato e sbattuto sui teleschermi di mezzo mondo?
Se ancora c’è una soglia che la televisione dovrebbe rispettare è quella di una stanza dove qualcuno sta morendo e del ritratto del suo viso. Staccate immediatamente la spina. Quella delle telecamere».

E cosa dire dei fotogrammi delle smorfie di dolore di Giovanni Paolo II dalla finestra del suo studio nel giorno di Pasqua?
Le abbiamo viste e riviste “nelle pose migliori” martedì e giovedì su tutti i giornali, poi da venerdì il Papa è peggiorato e, nella paura da parte di tutti i media di aprire senza la «notizia del giorno» tutti sono usciti con servizi su servizi, 24 ore su 24 nel caso delle televisioni, tutti rivolti al Papa in rigoroso “passato remoto”, dove tra una notizia e una smentita sulla ancora presenza terrena di Carol Wojtyla, abbiamo assistito ad una grande mancanza di umanità nei confronti di un uomo che è stato si un grande della storia, ma che è ancora vivo e soffre.

Vincenzo Scaringi ha così commentato: « State attenti ai programmi televisivi di questi giorni. E’ iniziata un’orgia pornografica. Che voi siate credenti o non credenti non indulgete alla spettacolarizzazione della morte in diretta. Le conseguenze sulla vostra psiche, sui vostri sentimenti più puri e profondi, dentro le pieghe delle vostre emozioni, nei rapporti tra voi e gli altri, possono essere incalcolabili. Tenetela spenta e leggetevi un buon libro (magari sulla storia e le opere di questo importante Pontefice, ndr.)».

Ma se, come si sente da qualche fonte, l’agonia del Papa durasse anche piu’ del previsto e «pur non escludendo un possibile precipitare delle condizioni del paziente, neppure si puo’ ipotizzare una scadenza a tempo determinato», cosa faranno tv e giornali?

Speriamo solo che abbiano tenuto spente radio e Tv anche dentro il Vaticano…

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Scritto da il 2.4.2005. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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