CLAUDIO MARTINI A PIOMBINO PER LE REGIONALI 2005

Piena all’inverosimile la sala dell’hotel «Phalesia» di Piombino martedì 14 dicembre per la tappa del tour di Toscana Democratica, intrapreso dal presidente della Regione Claudio Martini, ricandidato per le elezioni 2005, per raccogliere idee e proposte per la stesura del programma. Gli interventi degli esponenti del mondo politico ed economico locale, che hanno preso la parola, si sono incentrati prevalentemente sulla situazione dell’industria, sullo sviluppo del porto di Piombino, sulle infrastrutture.


Silvia Velo, Claudio Martini, Andrea Manciulli

Ha aperto la serata il presidente del Circondario Silvia Velo, e a seguire l’intervento del consigliere regionale Andrea Manciulli: «I grandi problemi dello sviluppo industriale in Europa sono l’innovazione e la ricerca. Il gap che abbiamo accumulato, prima rispetto agli Usa, poi rispetto ai paesi in via di sviluppo, è dovuto proprio alle nostre carenze in innovazione e ricerca. Noi dobbiamo stimolare la formazione perché crescano le capacità del nostro territorio». E sempre sul tema dell’industria «per tutti noi è importante auspicare che si ritorni a politiche nazionali – ha aggiunto Manciulli -. Lo stato non deve avvalorare la distinzione tra grandi e piccole imprese». Sulle infrastrutture Manciulli ha ricordato che la Toscana «è tra le prime regioni per capacità di spesa dei fondi strutturali. Rimane da superare un localismo forte e da riunire gli sforzi e le forze del territorio, anche se qui i comuni hanno scelto sempre la via della coesione, superando le difficoltà senza piangersi addosso, ma alleandosi».

Anche per il presidente della provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, la grande industria è in difficoltà perché manca una politica industriale da parte del governo. «Penso alla Fiat – ha detto -, la cui crisi influisce anche nella nostra provincia, che si occupa della componentistica». Kutufà ha chiesto poi alla Regione un impegno sui porti. «La globalizzazione farà aumentare i traffici e questa per noi sarà un’opportunità – ha aggiunto- ma soffriamo ancora per la carenza di infrastrutture».

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Ultimo intervento quello del sindaco di Piombino Gianni Anselmi. «Avverto anch’io questa grande opportunità che può arrivare dalla logistica e dall’attività portuale – ha detto -. E’ chiaro che questo passa dalle infrastrutture». Poi Anselmi è tornato sul tema della finanziaria. «Noi vogliamo chiedere molto a tutti, soprattutto al mondo della produzione e del lavoro. E siamo disposti a dare molto, dentro un quadro concertativo. Se ci viene permesso però. C’è infatti una finanziaria che preoccupa. Oltre ai tagli nei trasferimenti, sarà lo stato, per fare un esempio, a riscuotere l’Ici, invece dei comuni. E questo è devastante per noi. C’è poi l’altro aspetto, incomprensibile, dei tetti agli investimenti pubblici». Il sindaco Anselmi ha poi parlato del ruolo del Circondario, dell’importanza delle infrastrutture, del prolungamento della 398 al porto e della necessità di credere nei giovani: «E’ una generazione alla quale dobbiamo chiedere di impegnarsi, è l’indifferenza che va abbattuta».

Tutte questioni riprese da Claudio Martini nel suo intervento conclusivo. «Questo della Val di Cornia è un territorio simbolo della Toscana. Qui si giocano partite che riguardano tutto il territorio regionale – ha detto -. Il futuro della Toscana non può prescindere dall’industria, che da sola vale il 25 percento del prodotto interno della regione. La specificità della nostra economia è fatta dall’incontro tra distretti industriali e altre attività: dal turismo, al terziario, all’agricoltura». «L’industria deve integrarsi sul territorio – ha aggiunto -, valorizzando le competenze che ci sono e migliorando la compatibilità e la sicurezza ambientale. Sui porti, io so che quello di Piombino è il luogo dove possono svilupparsi grandi opportunità e nuovo lavoro. E sono d’accordo che ci sono questioni infrastrutturali davvero necessarie, come quella dei collegamenti con il porto stesso».
È ha concluso il suo intervento proprio con la richiesta, in vista delle elezioni regionali del 2005, di unità sociale e politica: «La forza della Toscana sta nell’unità dei municipalismi, da soli non si va da nessuna parte. Uniti si vince, la precarietà è perdente».

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Scritto da il 16.12.2004. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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