DIBATTITO SUL GOVERNO PARTECIPATO DELLA VAL DI CORNIA

In una sala della Biblioteca comunale di Piombino piena come non si vedeva da tempo si è svolta l’assemblea pubblica del Cantiere della Democrazia sul “Governo partecipato del territorio”, un confronto tra amministratori locali (erano presenti il sindaco di Suvereto Pioli e l’assessore all’urbanistica di Piombino Tortolini), esperienze di pianificazione partecipata (raccontate da David Fanfani della Rete del Nuovo Municipio e Claudio Saragosa, sindaco di Follonica) e cittadini, che con decine di interventi hanno manifestato il bisogno che la società locale ha di incidere sulla pianificazione territoriale, ma evidenziando anche il disagio che si avverte oggi nel trovare i canali per partecipare realmente alle scelte politiche.


I partecipanti al dibattito ed in basso la platea

Quali sono le sedi reali di contatto tra cittadini e istituzioni? Si è chiesto ad esempio un pensionato; altri hanno sottolineato l’importanza di Agenda21 e richiamato la specificità dei problemi della Val di Cornia e di Piombino. Tra gli intervenuti anche Adriano Bruschi di Legambiente, Claudio Canduzzi del Comitato antinquinamento, Sauro Paini della CGIL e Mario Gottini dell’ARCI.

Il dibattito è stato essenzialmente un «discorso sul metodo», cioè su quali strategie si intendono seguire per elaborare un piano strutturale di area realmente partecipato, aperto al contributo d tutti; affinché ciò avvenga è necessario prima di tutto conoscere e per questo è stata consegnata ai presenti una scheda di sintesi su che cos’è un piano strutturale: la parte fondamentale del piano regolatore generale, lo strumento attraverso il quale l’amministrazione rende esplicita la propria visione del futuro della città e del territorio.

Tortolini e Pioli hanno illustrato la fase di avvio del piano strutturale d’area e richiamato gli impegni assunti dal Circondario per assicurare la partecipazione dei cittadini alla elaborazione dello strumento urbanistico.

Nel presentare l’iniziativa a nome del Cantiere della Democrazia Rossano Pazzagli ha sottolineato come il piano strutturale che i Comuni si apprestano a fare possa rappresentare un’occasione per riattivare meccanismi di partecipazione democratica alle scelte fondamentali che riguardano tutti, rassicurando che il Cantiere non è una nuova formazione politica ma un laboratorio aperto di idee, una rete di persone di orientamento democratico di sinistra, accomunate dalla convinzione che ci sia una crisi della politica ed una insufficienza della democrazia rappresentativa, da correggere attraverso un lavoro culturale e di partecipazione alla vita politica e sociale.

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Scritto da il 29.11.2004. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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