RIUNIONE SU PIANO INDUSTRIALE LUCCHINI IN REGIONE

L’esame del piano industriale Lucchini sarà al centro di una riunione convocata dalla Regione, a cui parteciperanno il presidente della Provincia Giorgio Kutufà, il sindaco di Piombino Gianni Anselmi e quello di Campiglia, Silvia Velo. L’incontro è convocato dall’assessore regionale Paolo Benesperi per il 30 settembre: si discuterà «del piano Lucchini e della sicurezza sui luoghi di lavoro, anche in termini di prospettive occupazionali». Intanto sono sempre più insistenti le voci di una eventuale cessione di una quota della fabbrica piombinese ad un gruppo spagnolo.

Anche la Giunta del Circondario della Val di Cornia ha esaminato nell’incontro del 20 settembre il piano industriale presentato dalla Lucchini.

Il Sindaco Anselmi ha illustrato ai colleghi sindaci della Val di Cornia i contenuti del piano e ribadito il giudizio di insufficienza espresso dal Comune di Piombino. Il Piano e la questione del futuro industriale di Piombino sono state così affrontate anche nell’ottica comprensoriale, cioè come una questione che non può riguardare solo la città di Piombino ma l’intero territorio e tutto il tessuto sociale (dal punto di vista delle forze politiche, sindacali e produttive).

Il Circondario aveva tra l’altro già ufficialmente invocato in una precedente occasione la necessità di “una sterzata nei rapporti tra l’azienda Lucchini e il territorio” (come sta scritto in un ordine del giorno approvato nei mesi scorsi dall’Assemblea circondariale).

Dalla discussione della Giunta è emersa la forte condivisione ed il pieno sostegno dei sindaci della Val di Cornia e del presidente del Circondario alla posizione assunta dal Comune di Piombino, che può rappresentare una svolta sul piano politico e culturale ai fini del processo di risanamento ambientale e per ridefinire la presenza industriale nella città. Una condivisione forte, chiara e ragionevole che la giunta del Circondario ha dunque assunto, nella convinzione che le posizioni espresse pubblicamente dal sindaco Anselmi interpretino in positivo le aspettative dei cittadini, della città e del territorio.

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Nel recente consiglio comunale di Piombino sono usciti infatti alcuni segnali positivi di novità, ma anche forti criticità e insufficienze, tra i primi giudizi che emergono dall’analisi del piano industriali della Lucchini, in una riunione straordinaria di giunta.

«Noi chiediamo segnali forti di discontinuità rispetto all’atteggiamento tenuto dall’azienda negli ultimi dieci anni» ha commentato il Sindaco Anselmi, «In parte questi segnali sono presenti nel documento, basti pensare all’utilizzo di termini come quello di responsabilità sociale, alla volontà esplicitata di qualificare il rapporto tra l’insediamento produttivo e il territorio, di liberare le aree retroportuali con lo spostamento dei carbonili e di costruire nuove coperture per evitare spolveramenti durante il trasporto e lo stoccaggio del materiale. Allo stesso tempo, però, il piano appare ancora troppo dilatorio rispetto ad alcuni temi centrali sui quali bisogna dare risposte più rapide e concrete. I continui riferimenti alla necessità di ricorrere alle istituzioni e alle risorse del governo per risolvere le questioni di più lungo periodo (spostamento carbonili, cantiere Siderco ecc) ha infatti il sapore della ricerca di un ulteriore dilazione. Trovo negativo che l’azienda proponga di investire 178 milioni per incrementare la produzione, e che non sia disposta a mettere una lira per gli interventi di ambientalizzazione. Più che un piano di sviluppo industriale, per certi aspetti dà l’impressione di essere piuttosto un grosso programma di manutenzione straordinaria».

E sono soprattutto le questioni legate alla cokeria, alla sicurezza sul lavoro, alla formazione, quelle che convincono meno.

«La cokeria è un aspetto di criticità forte. – continua il Sindaco –Sostituire la 27 Forni con una 36 forni significa infatti triplicare la capacità produttiva dell’impianto, passando da una produzione di 110 mila tonnellate di coke a 345 mila tonnellate che servirà a sostituire Servola, avviata ormai verso la chiusura. Ma noi non possiamo scendere su questo terreno di discussione se non riceveremo chiari segnali di inversione del contesto ambientale, considerando anche l’esperienza poco entusiasmante dal punto di vista dell’inquinamento della 45 Forni. Si tratta poi di capire il ruolo della siderurgia nell’economia nazionale e su questo punto il giudizio per il momento si sospende».

Accanto a questo la Giunta piombinese ha individuato altri elementi poco convincenti:

– la questione Sicurezza del lavoro, presentata nel piano in modo eccessivamente roseo e ottimistico rispetto a quella che è la realtà dei fatti.
– La Formazione, rispetto alla quale non viene menzionato il ruolo di Siderfor, una società che è stata costituita anche con il ruolo fondamentale della Lucchini e che dovrebbe essere considerata l’agenzia formativa principale per i percorsi di professionalizzazione dei dipendenti;
– Sul porto, apprezzamento positivo per la volontà di liberare le aree e per la maggiore attenzione all’economia portuale, ma anche necessità di discutere in maniera più calibrata la nuova localizzazione dei carbonili che, secondo la soluzione proposta dalla Lucchini, andrebbero ad occupare una diversa porzione di porto, incidendo su altre aree.
– Positiva la proposta di allontanare la fabbrica dal Cotone, ma si chiede una distanza maggiore, rispetto a quella proposta nel piano, pari ad almeno 50 metri e che venga realizzata prima dell’accordo di programma.
– Per Città Futura la Giunta concorda sulla necessità di creare una fascia di rispetto tra città e fabbrica, ma con presenze legate all’archeologia industriale e alle attività produttive.
– Spostamento Cantiere Siderco: la proposta dovrà essere concordata e verificata con Regione e con le altre istituzioni.

«In definitiva rimangono ancora molti punti di sospensione sul modo in cui l’azienda ha affrontato il rapporto tra la città e la fabbrica – conclude Anselmi – Nel frattempo attiveremo i tavoli istituzionali previsti e in merito a questo ci aspettiamo che il Ministero svolga un ruolo da protagonista. Una cosa è certa. Piombino ha bisogno di concretezza e rapidità su questioni che si trascinano ormai da anni».

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Scritto da il 21.9.2004. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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