MISSIONE DIOCESANA: CONVEGNI SULLA SINDONE A DONORATICO

Con i convegni del 23 e del 24 marzo hanno preso inizio gli incontri culturali programmati dall’Unità Pastorale di Castagneto e Donoratico nell’ambito del programma missionario diocesano.
Si è trattato di due conferenze tenute dal professore siracusano Sebastiano Rodante, referente medico del Centro Internazionale di Sindologia di Torino.

La prima conferenza, dal titolo “Archeologia e palinologia convergono all’autenticità della Sindone”, si è svolta nella sala del cinema Ariston di Donoratico, alla presenza di più di duecento persone tra fedeli e semplici curiosi. Il professore ha esposto, tra l’attenzione e lo stupore del pubblico, gli eccezionali risultati di un lavoro di ricerca svolto in sessant’anni di appassionato studio (il prof. Rodante ha oggi 82 anni).

L’uomo della Sindone è davvero il Cristo storico dei Vangeli? La Chiesa è sempre stata molto prudente sull’argomento, ma i risultati degli esperimenti scentifici svolti sulla tela sembrano confermare in modo indiscutibile quella credenza popolare che da secoli vede nel volto impresso sul lenzuolo proprio Gesù Cristo. Molti gli indizi che convergono verso questa affascinante ipotesi: dai pollini ritrovati tra le maglie della tela alle impronte delle monete romane appoggiate sugli occhi (che individuerebbero proprio la Palestina ed il terzo decennio dell’era cristiana come coordinate spazio-temporali), fino all’esatta corrispondenza, addirittura nei minimi particolari, delle lesioni emergenti dal corpo raffigurato sulla Sindone con le descrizioni evangeliche della passione di Cristo.
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Ma la prova più specifica è stata quella sperimentale già esposta ad un’assemblea di scienziati durante il Congresso di Torino tenutosi in occasione dell’ostensione del Sacro Lino di alcuni anni fa. Lo studioso siracusano ha infatti dimostrato che le tele di lino imbevute in una soluzione di aloe e mirra (gli ingredienti adoperati per la sepoltura di Gesù, così come descritto dal Vangelo di Giovanni) sono fotosensibili alla luce solare. Grazie ad una serie di esperimenti di laboratorio, il prof. Rodante è riuscito a riprodurre in laboratorio i pori della pelle del volto e dell’intero corpo dell’uomo della Sindone. Facendo poi filtrare i raggi solari attraverso questi pori sperimentali è stato possibile ottenere su una tela di lino imbevuta di aloe e mirra un’impronta in negativo uguale al 100% all’originale conservato a Torino.

Gli esperimenti sembrerebbero così dimostrare che l’immagine sulla Sindone non sarebbe opera di un artista ma di una potente luce solare proveniente dall’interno del corpo avvolto nel telo e filtrata attraverso i pori della pelle. Come giustamente ammette il professore, dinanzi a tali risultati i ricercatori hanno il dovere di fermarsi “non potendo sconfinare nel campo della fede”.
L’ampia relazione del prof. Rodante è stata accolta con un prolungato applauso da parte del pubblico intervenuto.

La seconda conferenza tenuta dal sindologo si è svolta invece nella chiesa parrocchiale di San Bernardo dove, proprio sopra l’altare, era esposta la copia autentica della Sacra Sindone a grandezza naturale. A parlare non era più lo scienziato, ma l’uomo di fede, che con trasporto ha accompagnato i presenti in un itinerario alla scoperta dei “cinque sensi di Gesù nella vita del cristiano”.

Il fascino del mistero della Sindone unito all’indiscutibile competenza dell’oratore, considerato uno tra i massimi esperti mondiali di sindologia, non poteva che essere accolto con entusiasmo dalle molte persone che non sono volute mancare ai due appuntamenti. E la serie degli incontri culturali programmati per quest’anno missionario, a cui sono invitate a partecipare anche le altre comunità della diocesi di Massa Marittima – Piombino, non potevano avere un inizio migliore.
(G P)

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Scritto da il 31.3.2004. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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