A LEZIONE CON CREPET

Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, era lo specialista ospite al primo incontro organizzato dalla Commissione per le Pari opportunità per parlare del disagio giovanile.

La ‘lezione’ è iniziata con l’esperto che ha esordito confermando agli studenti che “i ragazzi non sono abbastanza ascoltati dagli adulti, e che forse questa è una generazione più “sana” della sua, ma realizzare un progetto che parte dai giovani in questa società è difficile, ed è un grande limite.
La vita è costruire, aggiungere a quello che già c’è, se non si aggiunge, se non ci si evolve è solo sopravvivenza, noia e monotonia.”

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Un botta e risposta continuo, davanti a ragazzi attenti e affascinati dal parlare di Crepet che prosegue: «Ragazzi questa mia generazione ha creduto poco in voi, ma voi accettate di avere poco spazio, dovete assumervi la fatica delle proprie idee, le idee costano.
Dovete avere l’ambizione di pensare con la propria testa. Dovete imparare a difendere le vostre idee.

Non viviamo in una favola — incalza Crepet — le cose importanti non ve le regala nessuno».

Arrivano poi le domande degli studenti, parlano di paura di essere giudicati, di professori spesso troppo aggressivi, di noia, di voglia di certezze, di violenze.
“La scuola così come è fatta è fatta male, ma per fortuna è ancora basata sui rapporti. Sogno sempre una scuola dove alla base c’è un progetto che include la vita, perché è fondamentale sapere chi ho davanti, che tipo sei. La materia più importante che la scuola dovrebbe insegnare è l’autostima. Non è vero che dobbiamo conoscere cinque lingue se poi non abbiamo autostima. La scuola dovrebbe insegnare anche l’autonomia e non la dipendenza. La vita è sapersi fare anche un caffè, essere tristi e saper gestire la tristezza”.

Sulla noia dei giovani Crepet è categorico: «Questa è una vostra responsabilità, noi adulti non possiamo essere animatori della vostra vita».
Lo psichiatra insegna poi ai ragazzi come superare i piccoli ostacoli quotidiani: «Nella testa bisogna avere sempre due obiettivi: quello immediato, e quello legato alla vita, ad un progetto importante».

Riflettendo poi sul pesoinsignificante degli adolescenti nella vita politica e civile prosegue: «Darei il voto a 16 anni. Gli adulti sarebbero costretti a confrontarsi con voi, perché oggi la città non è fatta per i bambini, né tanto meno per gli adolescenti.

È agghiacciante pensare che il pomeriggio o studiate, o state davanti il computer oppure guardate Maria De Filippi, senza avere l’opportunità di avere un luogo dove incontrarvi. Certo è — ha concluso — che se le cose non le volete non le avrete mai. Se gli amministratori non sentono la vostra voce sono legittimati a non fare niente, a pensare che va tutto bene. Dovete combattere per i vostri diritti».
Paolo Crepet ha poi dato l’ultimo insegnamento ai ragazzi, soddisfatti della giornata, ricordando loro l’importanza di avere un eroe e soprattutto di sognare. «Abbiamo bisogno di eroi, a tutte le età. Il mio è Gino Strada, per la sua schiettezza.
I leader sono fondamentali. È importante avere ideologie, che non sono freni ma libertà. Bisogna avere bandiere in cui credere».

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Scritto da il 15.11.2002. Registrato sotto Senza categoria. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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