L’ANSIA DEI GIOVANI? IL TEMPO LIBERO
da “IL TIRRENO” del 6 giugno 2002
I risultati della ricerca: la famiglia resta un valore primario
Contro ogni previsione i ragazzi sembrano poco omologati: tante opinioni diverse un po’ su tutti i temi.
PIOMBINO. Chi lo avrebbe detto, i ragazzi sono molto più legati alla famiglia di quanto non sembri e la loro maggiore fonte di ansia è come impiegare il tempo libero.
Il giovane del 2002 è assolutamente disincantato per quello che riguarda il suo futuro, resta saldo sui valori tradizionali ma si aggira in una società piena di «vuoti» che non sa riempire.
L’indagine è stata fatta dagli studenti stessi su 1.183 giovani tra i 16 e i 24 anni, di cui il 15% risiede in Val di Cecina, il 19,4% all’Elba, il 23,3% in Val di Cornia e il 42,3% nella zona livornese.
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I primi a stupirsi dei risultati sono gli stessi ragazzi che hanno organizzato i questionari: «Una delle cose che mi ha più colpito in questo studio – dice una studentessa – è l’eccezionale diversità di opinioni che circola tra di noi. Non è vero che siamo tutti omologati, con gli stessi modelli. Non la pensiamo tutti allo stesso modo».
Un’altra ragazza aggiunge: «Io credevo di trovare più disagio tra i giovani e le famiglie, che le conflittualità fossero più accentuate…». Fa eco il preside del liceo, Fabio Grandi: «Stupisce questo legame con la famiglia, ma attenzione può essere letto in modi diversi».
– La famiglia. La relazione più importante per i giovani, anche in questo terzo millennio, è la famiglia. Nonostante la spinta all’autonomia il focolare domestico è un punto di riferimento fondamentale. Se ne stacca di più chi abita in provincia, per ragioni di studio o lavoro. Pochi giovani convivono (la percentuale più alta è all’Elba) la stragrande maggioranza resta con i genitori, anche se maggiorenne.
Perché? Non ci sono solo motivi pratici ed economici: i giovani in casa loro ci stanno bene. Non solo, ma dicono di respirare anche un clima positivo, aperto al dialogo. Si parla abbastanza in famiglia per il 56% degli intervistati, e molto per il 33%. Il 64% si sente considerato fra le mura domestiche e se scoppia una discussione, è soprattutto su come spendere i soldi o sui voti a scuola. Insomma il livello di soddisfazione per le relazioni familiari risulta molto elevato, è secondo solo a quello con gli amici.
Il 93% degli intervistati ne è contento. Attenzione però, nessun idillio. Se ai ragazzi si chiede se sceglieranno di farsi una famiglia in futuro, solo il 43,9% ne è sicuro, pur senza fare date. Gli altri si rimettono un po’ al destino e il 13% non sa.
– Gli amici. Il 48% degli intervistati passa il tempo libero con gli amici, il 24,9% col partner. Però si tratta di amici sempre fisicamente presenti, spesso si tratta di relazioni on line.
– La scuola. Questa è una società di giovani fortemente scolarizzata, chi interrompe lo studio lo fa soprattutto perché è stufo di essere ripetente. (I maschi hanno più insuccesi delle ragazze in questo senso, almeno il doppio). Pochi lasciano la scuola perché non ci credono o perché preferiscono lavorare.
Anzi, il lavoro non significa per loro una vera emancipazione. Anche perché chi lascia gli studi si accontenta di lavori mal pagati o sommersi, quindi va incontro a nuove frustrazioni. Insomma oggi il lavoro non libera né emancipa, e per il 53% dei giovani in fondo «studiare è sempre meglio che lavorare».
– Il lavoro. Chi trova lavoro non è sempre contento. Interessante vedere cosa criticano nel loro lavoro i giovani occupati: prima di tutto la mancanza di tempo libero, quindi criticano orari e turni pesanti. Poi la mancanza di prospettive di carriera e il non poter esprimere le loro capacità. Seguono le critiche per paghe troppo basse e la noia della ripetitività.
– Il tempo libero. La principale fonte di insoddisfazione per i giovani è come passare il tempo libero. Solo in seconda posizione vengono le preoccupazioni per la scuola e il lavoro, e infine la scarsa disponibilità di denaro. L’insoddisfazione su come riempire il tempo libero raggiunge punte massime all’Elba, dove si registrano anche i valori più elevati per assunzioni di alcol e stupefacenti.