INCONTRO PER DISCUTERE SUL PIANO LOCALE DI SVILUPPO DELL’IRPET
da “Maremmanews” del 05/06/02
La Giunta del Circondario, formata dai sindaci dei Comuni della Val di Cornia, ha incontrato le rappresentanze economiche per discutere del Piano locale di sviluppo dell’Irpet.
Dalla riunione sono emerse sostanziali convergenze di vedute sugli indirizzi strategici per la Val di Cornia.
Tutti hanno concordato su un unico obiettivo: il modello di sviluppo composito, che rilanci ed aggiunga qualcosa alla diversificazione.
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Caratteristiche di fondo di questo modello sono il lavoro, il sistema delle piccole e medie imprese, l’ambiente, trasversali ai diversi settori.
Il metodo per arrivare allo sviluppo composito dell’economia della Val di Cornia è quello della programmazione negoziata, grazie alla collaborazione fra loro dei diversi attori locali, e la programmazione di area.
Nell’incontro è emerso anche che questa discussione si colloca in una fase di dinamismo ed a questo proposito va ricordato solo un dato: in tutto il 2001, rispetto al 2000, gli avviati al lavoro in Val di Cornia, sono aumentati di quasi 1000 unità, passando dai 9.183 del 2000 a 10.040 del 2001.
A questi dati si va ad aggiungere una tendenza che continua anche per i primi mesi del 2002. E’ stata inoltre individuata la necessità di focalizzare l’attenzione su alcuni strumenti importanti per l’economia della zona: il rilancio del Patto Territoriale per quanto riguarda l’attuazione della sua fase finale, la messa a punto di altri strumenti per l’accesso ai finanziamenti, un rapporto con il sistema di credito (le banche), la necessità di sviluppare il mondo delle imprese e della formazione.
Tutto questo significa che si aprirà una stagione di costante confronto con gli attori economici e non di questo territorio.
La riunione ha visto la costituzione di un tavolo di programmazione dello sviluppo che resterà attivo presso il Circondario e che, nei prossimi mesi, sarà costituito da diversi appuntamenti.
Il presidente del Circondario Rossano Pazzagli dice: “Penso che questa capacità di relazione fra vari soggetti può costituire un punto di forza in più per l’area della Val di Cornia”.